Tangenti ai medici per certificati di morte e cremazioni, 69 arresti a Napoli. Blitz di Gratteri: come funzionava la truffa sui defunti - Il video
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L'organizzazione aveva messo in moto un sistema ormai collaudato che velocizzava il lavoro degli addetti alle pompe funebri. Tutto grazie ai documenti falsi dei medici e l'aiuto di alcuni dipendenti comunali Certificati di morte, di trasporto cadavere, permessi per la cremazione e falsi certificati di invalidità. Documenti che i medici firmavano in cambio di pagamenti tra i 50 e i 70 euro da parte delle ditte di pompe funebri. (Open)
Se ne è parlato anche su altre testate
Così il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, commenta l’inchiesta per truffa al Servizio Sanitario Nazionale che ha portato all’arresto, martedì mattina, di medici dell’Asl e di impiegati del comune partenopeo, all’esito di una maxi-operazione che coinvolge 70 indagati. (LAPRESSE)
Una organizzazione criminale capace di tessere una trama in cui ciascuno, per la propria parte e in una tetragona suddivisione di compiti e ruoli, riusciva a mungere denaro a palate sui certificati di morte e sui permessi per gli invalidi. (ilmattino.it)
«Sta morendo poca gente», dice la dottoressa Margherita Tartaglia, 61 anni. E il collega Luigi Rinaldi, 67 anni, chiosa: «Non fanno i morti, abbiamo perso un sacco di soldi». (La Repubblica)

Soldi che poi venivano girati ad alcuni medici legali, che avrebbero firmato certificati di avvenuto decesso senza neppure una ricognizione dei deceduti. Soldi estorti sulla pelle delle persone comuni alle prese con il dramma della scomparsa di un parente. (ilmattino.it)
Napoli, i clan dell'area Est volevano i servizi abusivi di pulizia delle case popolari oltre a gestire il market della droga, ricostruiti traffici e reati dalla DDA. (Il Giornale d'Italia)
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