Manovra, sulle banche una tassa soft

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Milano Finanza INTERNO

Ultim'ora news 14 ottobre ore 20 Il conto alla rovescia è partito ufficialmente: entro la mezzanotte di martedì 15 ottobre il Documento Programmatico di Bilancio dovrà essere inoltrato a Bruxelles e il Consiglio dei ministri per l’ok allo schema della manovra (oltre che a un primo esame della manovra vera e propria e del decreto Anticipi) è convocato per le 20. Un rush finale che, a dispetto della sbandierata armonia di tatarelliana memoria, è sintomatico del braccio di ferro in corso all’interno della maggioranza su alcuni punti chiave della Legge di Bilancio. (Milano Finanza)

Su altri giornali

Si surriscalda il clima in vista del varo della Manovra che dovrà essere finalizzata entro il 20 ottobre. (LA STAMPA Finanza)

Durante un intervento al meeting “Far crescere insieme l’Italia“, organizzata da Fratelli d’Italia, Giorgetti ha voluto rassicurare cittadini e imprese, garantendo che la manovra sarà “equilibrata”. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato una nuova fase di spending review, che porterà a tagli di spesa a carico di ministeri ed enti locali per un totale di 4,6 miliardi di euro. (Economy Magazine)

Se non fosse che è accompagnata da un alone fuori misura di polemica politica, la manovra per il 2025 che sta mettendo a punto Giancarlo Giorgetti sarebbe un esercizio non di ordinaria amministrazione ma certo meno ansiogeno. (Il Sole 24 ORE)

Blitz sulla manovra, tagli Irpef confermati. Dalle banche 3-4 miliardi in due anni

Alla vigilia della riunione a Palazzo Chigi, fonti del Mef riferiscono che il confronto con le banche in vista della prossima legge di bilancio è in corso e andrà avanti a oltranza. A sorpresa, la manovra sarà già domani all'esame del Consiglio dei ministri, assieme al documento di programmazione e al Dl anticipi con misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali. (il Giornale)

I margini per intervenire sulle pensioni sono stretti. Verso la conferma Quota 103, con la possibilità di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi (con penalizzazioni). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il cambio di passo, voluto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per rispettare il calendario ufficiale della sessione di bilancio, punta a mettere qualche punto fermo intorno a un cantiere nel quale le variabili però continuano a essere molte. (Il Sole 24 ORE)