Milano, riaperte le indagini sulla strage del cinema Eros: spunta la pista induista
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Sono passati quarantuno anni dall’incendio del Cinema Eros di Milano, strage di matrice neonazista del gruppo Ludwig che provocò la morte di sei persone, cinque frequentatori del cinema a luci rosse e un medico che tentò di salvare chi era rimasto intrappolato. Per l’attentato estremista furono condannati Wolfgang Abel – morto a ottobre – e Marco Furlan, due serial killer ritenuti responsabili di almeno dieci omicidi rivendicati dal gruppo Ludwig tra il 1977 e il 1984 (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altre testate
Incendio per cui sono stati condannati a 27 anni Wolfgang Abel, morto a fine ottobre in Veneto, e Marco Furlan, uscito dal carcere nel 2008 con l'affidamento ai servizi sociali. La decisione è stata presa, riporta oggi il Corriere della Sera, dopo l'inchiesta del podcast del quotidiano 'Cinema Eros'. (Il Messaggero Veneto)
Per quel rogo doloso sono stati condannati in via definitiva a 27 anni di carcere i soci del duo neonazista veronese Ludwig: Marco Furlan, uscito nel 2008 con l’affidamento in prova ai servizi sociali, e Wolfgang Abel, morto a fine ottobre dopo essere tornato in libertà nel 2007. (Il Fatto Quotidiano)
> Caso Ludwig, i giudici milanesi riaprono le indagini sulla strage del cinema Eros: oltre ad Abele e Furlan, c'era un terzo complice? Ludwig, si torna a indagare sull'incendio del cinema Eros,... (Virgilio)
Maggio 1983, un incendio doloso distrugge il cinema a luci rosse Eros di viale Monza a Milano. Nel rogo rimangono ustionati cinque spettatori e un passante. Moriranno pochi giorni dopo in ospedale. (TGR Lombardia)
A 41 anni di distanza la Procura di Milano ha riaperto le indagini sull'incendio del cinema Eros, la strage di matrice neonazista del gruppo Ludwig del 14 maggio 1983 quando la sala cinematografica a.. (Virgilio)
Incendio per cui sono stati condannati a 27 anni Wolfgang Abel, morto a fine ottobre in Veneto, e Marco Furlan, uscito dal carcere nel 2008 con l'affidamento ai servizi sociali. La decisione è stata presa, riporta oggi il Corriere della Sera, dopo l'inchiesta del podcast del quotidiano 'Cinema Eros'. (La Stampa)