Guerra in Medio Oriente. I prezzi del petrolio stanno già salendo

Guerra in Medio Oriente. I prezzi del petrolio stanno già salendo
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Contropiano ECONOMIA

Il petrolio ha subito una impennata a New York dopo le improvvide dichiarazioni di Biden sul fatto che Usa-Israele all’Iran sono orientati a colpire le installazioni petrolifere di Teheran. Nel giro di due giorni, dal 30 settembre al 2 ottobre, i prezzi del greggio Brent erano già saliti di circa il 5% portandosi da circa 72 dollari al barile a poco più di 75 dollari al barile. L’attacco missilistico dell’Iran su Israele del 1° ottobre ha riproposto all’attenzione del mondo intero la centralità del petrolio negli equilibri economici e politici internazionali. (Contropiano)

Ne parlano anche altri media

Cosa sta succedendo ai prezzi del petrolio dopo le dichiarazioni rilasciate da Biden nella notte sulla guerra in Medioriente: leggera attenuazione anche se restano ai massimi. Il dollaro diventa bene rifugio. (FIRSTonline)

Il rally del petrolio dopo le tensioni in Medioriente riaccende il pericolo inflazione. Il commento di Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Investments. A seguito dei massicci attacchi notturni dell’Iran contro Israele, il rischio di un’escalation diretta tra i due paesi è aumentato notevolmente e potrebbe avere conseguenze terribili per la regione. (Start Magazine)

Le quotazioni del Brent all'ICE di Londra si sono portate a 77,44 dollari al barile, evidenziando su base settimanale un rialzo dell'8,5%. (Finanza Repubblica)

Grafico del giorno - Petrolio (OIL) (04.10.2024)

Il petrolio si avvia a chiudere la migliore settimana da oltre un anno, sostenuto dall’escalation di tensioni fra Israele e Iran e dalla minaccia di un’estensione delle ostilità in Medio Oriente. In ogni caso, un allargamento del conflitto rischia di pesare sulla produzione di greggio e di spingere ulteriormente al rialzo le quotazioni. (Finanzaonline)

Se le cose non dovessero cambiare, in fretta, si annunciano, di nuovo, tempi duri per famiglie e automobilisti. Una prima azzannata c’è stata questa settimana, principalmente a causa delle crescenti tensioni in Medio Oriente (Il Fatto Quotidiano)

Questo forte aumento è dovuto alle crescenti tensioni in Medio Oriente e alla crescente speculazione su possibili attacchi israeliani alle infrastrutture petrolifere iraniane. I mercati petroliferi hanno registrato un'impennata drammatica ieri, con il Brent che è salito del 5% raggiungendo i 77,62 dollari al barile, il livello più alto in oltre un mese. (XTB)