Stellantis evita i dazi americani in Canada e Messico, cosa prevede l’accordo
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Il presidente di Stellantis John Elkann ha annunciato che, secondo gli accordi presi, il gruppo dovrebbe essere in grado di evitare che le sue auto prodotte in Canada e in Messico subiscano dazi per essere importate negli Stati Uniti. Una buona notizia per il gruppo, che sta vivendo un periodo difficile, in particolare con l'arrivo dei primi dati definitivi riguardo al 2024. Stellantis ha visto gli utili diminuire del 70%, con un calo del fatturato di circa il 17%. (QuiFinanza)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nemmeno il tempo da parte della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen di presentare il piano da 800 miliardi di euro denominato ReArmEurope, che la proposta fa discutere le opposizioni ( e peraltro anche i partiti al governo, con Fi a favore e Lega contro), unite tuttavia dalla richiesta che la presidente del Consiglio riferisca in Aula sul posizionamento italiano circa la guerra in Ucraina e il recente scontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky. (Il Dubbio)
Mai come in questo momento si sente in Europa la mancanza di David Sassoli, che nel pieno della tempesta pandemica convinse la Germania e i frugali - nonostante le tante titubanze iniziali - ad affrontare unitariamente la crisi con il Next Generation Ue. (Civonline)
Il 4 marzo il comparto è stato tra i peggiori in Europa (-5% l'Euro Stoxx 600 di settore), all'indomani è tra i migliori (+2,6%): mercoledì sono entrati in vigore i nuovi dazi del 25% sui prodotti in ingresso negli Stati Uniti da Messico e Canada, giovedì il segretario al Commercio statunitense, Howard Lutnick, ha detto che le tariffe non saranno sospese, ma il presidente sarebbe intenzionato a “ragionare” per un compromesso “nel mezzo” che potrebbe essere annunciato in tempi brevissimi. (Il Sole 24 ORE)

E proprio il nostro convinto e totale europeismo, quello che ci porterà in piazza il 15 marzo, a richiedere in queste ore chiarezza e coraggio nelle parole e nelle scelte". "Leggo ricostruzioni non rispondenti al vero, questa volta su un tema troppo delicato per tacere. (la Repubblica)
Il piano di riarmo europeo lanciato da Ursula von der Leyen è il colpo di grazia definitivo al campo largo, di ora in una Babele di lingue incomprensibili e contraddittorie. Non (Secolo d'Italia)
(Adnkronos) – Se il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, decidesse di candidarsi alla presidenza di Regione Lombardia nel 2028, voce che circola da un po, la mossa “sarebbe certamente un plus per il centrosinistra, un valore aggiunto”, per questo “il centrodestra deve fare grande attenzione a non sottostimare le possibilità della sinistra” nella gara ai vertici della Regione. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)