La Corte penale internazionale ordina l’arresto di Netanyahu e Gallant: ora basta armi a Israele
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Finalmente, dopo sei mesi di attesa, la Corte penale internazionale si è decisa ad emettere i mandati di cattura nei confronti dei due principali responsabili del genocidio del popolo palestinese tuttora in corso, e cioè il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant. Si è trattato di un passaggio epocale sulla strada dell’affermazione della giustizia e del diritto internazionale, ma occorre essere ben consapevoli che siamo appena all’inizio dell’opera e del cammino. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
Sottolineiamo che non può esserci equivalenza tra il gruppo terroristico Hamas e lo Stato di Israele". "Nell'esercizio del suo diritto di difendersi, Israele deve rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale in tutte le circostanze, incluso il diritto internazionale umanitario. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Sui mandati d'arresto spiccati dalla Corte penale internazionale a carico di Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, i paesi membri del G7 trovano un'intesa di massima, pur partendo da posizioni differenti. (Tiscali Notizie)
Il governo israeliano rischia di essere emarginato dalla diplomazia, sia occidentale sia orientale, che con giustizia ed equilibrio ha sempre condiviso le sue scelte. Trovo insopportabile questo approccio tranchant, perché credo nella responsabilità di chi ha a cuore la verità e l’immagine delle istituzioni. (Avanti Online)
Il ministro parla di Ucraina, ma non solo. – “L’unità è la nostra forza”. (Agenzia askanews)
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu I crimini contro l'umanità di Netanyahu (e quello che diceva Primo Levi) (Today.it)
“Cruciale che l’Europa rafforzi l’autorevolezza della Corte”. Nessun effetto immediato della decisione dell’Aia. (Fanpage.it)