Attentato Magdeburgo, insegnante italiano in Germania: "Visti tanti come Taleb, non si integrano"
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(Adnkronos) – In questi anni in Germania di insegnamento del Tedesco a medici e infermieri stranieri che cercano lavoro “ne ho visti tanti come Taleb al-Abdulmohsen” lo psichiatra saudita attentatore del mercatino di Natale a Magdeburgo “e spesso erano ‘personaggi’ anche scomodi, che ti fanno fare delle domande sulle capacità della persona, ma trovano lavoro in Germania anche a causa di un sistema sanitario fragilissimo, dove manca il personale sanitario. (CremonaOggi)
Ne parlano anche altri giornali
Di Euronews L'attentatore di Magdeburgo era stato segnalato alle autorità tedesche, anche da parte dell'Arabia Saudita. Alcune falle nella sicurezza, però, gli hanno permesso di entrare a tutta velocità nel mercatino di Natale (Euronews Italiano)
Sono già stati rafforzati con effetto immediato, in particolare, quelli ai luoghi con la maggiore affluenza di pubblico come le bancarelle di Natale, i centri commerciali, i luoghi di culto, quelli di ritrovo dei giovani, mentre sono state potenziate le misure di vigilanza negli aeroporti e negli scali ferroviari, sulle reti del trasporto pubblico, nei luoghi di stazionamento dei bus turistici e sulle arterie stradali e autostradali. (L'Eco di Bergamo)
Magdeburgo non ha dormito ieri. E se ha dormito si è svegliata scudisciata dal dolore e dalla rabbia. E con la sorpresa di non essere stata aggredita dal nemico più facile da detestare. (il Giornale)
Quando Taleb Al Abdulmohsen ha accelerato sulla via del mercatino, è questa chiesa che vedeva sullo sfondo. All’interno, il presidente Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz partecipano alla funzione trasmessa in piazza dagli altoparlanti. (Corriere della Sera)
«Ogni monologo puro, incapace di correggersi e di modificarsi nella dialettica del dialogo, è tendenzialmente un discorso della follia» Claudio Magris (Itaca e oltre) Il cortocircuito della follia. Una storia in cui i singoli pezzi sembrano sistemati da un Cappellaio matto. (La Stampa)
BERNBURG – È la seconda volta in pochi mesi che Olaf Scholz deve inchinarsi alle vittime di una strage, che deve dirsi «scioccato» per una strage ed esprimere cordoglio alle famiglie per un atto vigliacco. (la Repubblica)