Referendum 2025: per cosa si vota e cosa può cambiare
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Cittadinanza e lavoro sono i temi su cui ci esprimeremo nel 2025. Ma come funziona un referendum? Come cambierebbero le regole attuali? Tra metà aprile e metà giugno 2025 – la data esatta è ancora da stabilire, ma sarà una domenica – noi italiani potremo votare per abrogare, ossia eliminare o, di fatto, modificare, alcune leggi attualmente in vigore. Questo articolo spiega con chiarezza e nel dettaglio per cosa si vota e cosa può cambiare con il referendum del 2025 con riguardo alla cittadinanza italiana per gli stranieri, i licenziamenti ingiustificati, i contratti a tempo determinato e gli infortuni sul lavoro. (La Legge per Tutti)
Ne parlano anche altri giornali
In un Hotel de la Vile gremito dentro e fuori la Cgil irpina accoglie il Segretario nazionale Maurizio Landini, presente ad Avellino per lanciare la campagna referendaria che si svolgerà in una data tra il 15 aprile e il 15 giugno e che riguarderà quattro quesiti tra lavoro e cittadinanza. (anteprima24.it)
Cagliari Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, appena tornato da Bruxelles dove ha incontrato i rappresentanti della Commissione europea, stamattina 6 marzo è a Cagliari per promuovere il referendum con cinque quesiti su lavoro (anche sul ripristino dell'Articolo 18) e cittadinanza. (La Nuova Sardegna)
Mentre il contesto lavorativo, sociale ed economico continua a cambiare, spesso in peggio e a ritmi frenetici, la Cgil conferma la propria vocazione democratica e di condivisione con l’assemblea generale provinciale svoltasi al cinema moderno nella mattinata di oggi (6 marzo). (LuccaInDiretta)
Al sit-in - convocato in concomitanza dell’incontro a Palazzo a Chigi, in programma alle ore 15.30, tra i Comitati promotori dei referendum e il Governo - parteciperanno il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il segretario di +Europa, Riccardo Magi. (CGIL)
Montecitorio come un seggio elettorale. Un’azione simbolica ma fondamentale per dire ad alta voce “lasciateci votare” e ribadire che “il voto è la nostra rivolta” perché senza partecipazione non c’è democrazia. (Collettiva.it)
"Il referendum non è un semplice atto di protesta, ma un modo per far si' che i cittadini, giovani e non solo, possano dire la loro e cambiare le leggi sbagliate, rimettendo al centro il lavoro, i diritti e gli investimenti fondati sulla qualità e sullo sviluppo e non sullo sfruttamento delle persone". (Ottopagine)