Tumori, i nuovi casi in Italia sono 390.100 e la metà potrà “guarire”. La bufala di un’epidemia tra i giovani (ma stili di vita a rischio)

Tumori, i nuovi casi in Italia sono 390.100 e la metà potrà “guarire”. La bufala di un’epidemia tra i giovani (ma stili di vita a rischio)
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Il Sole 24 ORE SALUTE

Se tre indizi fanno una prova, allora nel panorama sempre complesso dei tumori si può scorgere in Italia una prima potenziale schiarita. Sostanzialmente stabili con una lieve flessione i nuovi casi che sono 390.100 nel 2024; mortalità nei giovani adulti in calo del 25% negli ultimi 15 anni (negli uomini -28% e nelle donne -21,4%); costante incremento delle persone vive dopo una diagnosi di tumore: oggi 3,7 milioni. (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

I dati migliorano, ma gli obiettivi da raggiungere sono ancora lontani. Il report annuale “I numeri del cancro in Italia 2024” mostra un quadro generale sullo stato dei tumori nel nostro Paese. (La Stampa)

Le nuove diagnosi di tumore rimangono pressoché stabili rispetto agli anni passati, ma la mortalità è sostanzialmente diminuita. (WIRED Italia)

La neoplasia più frequente è stato il carcinoma della mammella (53.686 casi), seguito dal colon-retto (48.706), polmone (44.831), prostata (40.192) e vescica (31.016). In Italia nel 2024 sono stati diagnosticati 390.100 tumori (214.500 negli uomini e 175.600 nelle donne). (Today.it)

Tumori, ecco i numeri della speranza: in Italia un malato su due vince la battaglia contro il cancro

Tumori: Stracci (Airtum), ‘nel 2024 meno casi di quelli che ci si attendeva’ 19 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

È la fotografia che emerge dalla 14esima edizione del censimento ‘I numeri del cancro in Italia 2024‘ dell’Associazione italiana oncologia medica Aiom, presentata oggi a Roma a Palazzo Baldassini. Tassi di guarigione in aumento, diminuzione della mortalità e un numero crescente di persone che convivono con un tumore. (Demografica | Adnkronos)

In Italia, la mortalità per cancro nei giovani adulti 20-49enni, in 15 anni, dal 2006 al 2021, è diminuita del 21,4% e nelle donne del 28%. (Secolo d'Italia)