La morte di Sinwar, tre letture molto diverse per questo successo israeliano

La morte di Sinwar, tre letture molto diverse per questo successo israeliano
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Corriere della Sera ESTERI

Le vittorie non sono mai univoche. Possono essere interpretate in modi diversi, perfino opposti. Possono essere gestite bene o male. Possono essere il preludio a ulteriori successi, o il contrario. Vale oggi per l’eliminazione di Sinwar. La definisco una «vittoria» per il semplice fatto che ha cessato di esistere il regista di un massacro, colui che orchestrò la mattanza di civili ebrei inermi, gli stupri, i rapimenti del 7 ottobre 2023. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Che fosse la storia immaginaria ma concreta del giovane Ahmed, nato nel campo rifugiati di Al Shati, e della sua famiglia. Anche per riuscire a pubblicare «La spina e il garofano» Yahya Sinwar aveva imposto il sistema a cellule ristrette, dove in pochi sapevano quale fosse il disegno generale del capo fondamentalista. (Corriere della Sera)

I militari e l'intelligence israeliani stanno confermando l'ìdentità delle vittime del raid, tra cui potrebbe esserci il capo di Hamas a Gaza, diventato leader del movimento palestinese dopo l'omicidio mirato di Ismail Haniyeh lo scorso luglio PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Ultim'ora news 17 ottobre ore 14 L'emittente Channel 13, ha annunciato che «tutti i test effettuati indicano che il leader di Hamas Yayha Sinwar è stato eliminato». (Milano Finanza)

Ma per Israele la guerra non finisce qui

I soldati dell’Idf, Israel Defence Forces, hanno lavorato a lungo per spostare le salme dei tre terroristi, che si trovavano in un’area ad altissimo rischio di esplosioni. (Italia Oggi)

A questo punto, certamente la posizione dell'amministrazione Biden sarà quella di suggerire a Netanyahu, anzi esigere da Netanyahu, che dichiari missione compiuta. (Corriere TV)

Da un anno e dieci giorni Israele aspettava una foto: l’immagine della vittoria, quella che avrebbe permesso allo Stato ebraico di dire che l’orrore del 7 ottobre era stato punito, che rispondesse al desiderio di rivalsa – o di vendetta – in cui buona parte del Paese vive da allora: ora quella foto sembra essere arrivata. (la Repubblica)