Israele ritiene di aver ucciso Sinwar, il leader di Hamas a Gaza

Israele ritiene di aver ucciso Sinwar, il leader di Hamas a Gaza
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WIRED Italia ESTERI

L'esercito israeliano ha annunciato di aver forse ucciso Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza e mente dell'attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele. Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Reuters e il Times of Israel, le forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di star verificando la possibilità che Sinwar fosse tra tre militanti uccisi durante un'operazione militare a Gaza. (WIRED Italia)

Su altri giornali

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha confermato ufficialmente la morte di Yahya Sinwar: "Il grande assassino Yahya Sinwar, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre, è stato eliminato dai soldati dell'Idf", ha dichiarato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

(Adnkronos) – “Mai come in questo momento, mi pare opportuno che un romanzo popolare ricordi al più alto numero di lettori possibile ciò che i nostri padri e nonni, madri e nonne, impararono a loro spese: la democrazia non è data una volta e per tutte, la democrazia è sempre lotta per la democrazia”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La somiglianza con il leader di Hamas, con l’uomo che ha ordito e lanciato … TEL AVIV – Lo cercavano ovunque, lo hanno ucciso per caso. (la Repubblica)

Chi è Sinwar, il capo di Hamas: il piano segreto del 7 ottobre, i soldi, l'ebraico imparato in carcere

Due fonti di Hamas hanno riferito, inoltre, al sito del quotidiano Asharq Al-Awsat che "vari funzionari del movimento hanno ricevuto conferme dell'uccisione del suo leader". Il leader di Hamas Yahya Sinwa, è stato ucciso da Israele in un raid su Gaza (Adnkronos)

Possono essere gestite bene o male. Vale oggi per l’eliminazione di Sinwar. (Corriere della Sera)

Le 315 pagine del romanzo che aveva scritto nella cella israeliana erano state portate fuori a piccoli pacchi nascosti dagli altri detenuti. Che fosse la storia immaginaria ma concreta del giovane Ahmed, nato nel campo rifugiati di Al Shati, e della sua famiglia. (Corriere della Sera)