Rischia di scoppiare un'enorme bolla negli ospedali italiani

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QuiFinanza SALUTE

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sta affrontando una crisi del personale senza precedenti, con perdite finanziarie che superano i 28 miliardi di euro nel periodo 2012-2023. Secondo l’ultimo rapporto della Fondazione GIMBE, presentato durante un’audizione presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, oltre la metà di questa cifra è stata accumulata negli ultimi quattro anni, sottolineando la gravissima situazione in cui versa il sistema sanitario. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri giornali

Senza un adeguato rilancio delle politiche per il personale sanitario, l'offerta dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali sarà sempre più inadeguata rispetto ai bisogni di salute delle persone, rendendo impossibile garantire il diritto alla tutela della salute". (Zoom24.it)

Lo si legge nell'analisi della Fondazione Gimbe che documenta la crisi del personale sanitario in Italia, dove sono stati persi oltre 28 miliardi di euro in undici anni e dove nel 2023 è raddoppiata la spesa per i gettonisti. (Alto Adige)

«L’allarme lanciato dalla Fondazione Gimbe in merito ai tagli alla spesa per il personale sanitario negli ultimi 11 anni si unisce ai numerosi segnali d’avvertimento lanciati di recente dalle principali istituzioni contabili del Paese, dalla Corte dei Conti alla Ragioneria dello Stato. (Sanità24)

Carenza medici e infermieri nel Servizio pubblico, è allarme: «Ma il Veneto ha più personale di altre regioni»

La mancanza di medici dipendenti delle Asl in Sardegna e la crisi sanitaria non emergono dai dati numerici, secondo un report della Fondazione Gimbe. (Sardegna Live)

Il rapporto Gimbe: 15,5 miliardi persi solo tra il 2020 e il 2023. (Il Fatto Quotidiano)

È impietoso il quadro della sanità pubblica tracciato giovedì da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, in Commissione Affari Sociali della Camera, nell’ambito dell’«Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie». (Corriere della Sera)