Tensioni con la Lega, Tajani: «Nessuna ricaduta sulla maggioranza, il governo arriverà a fine legislatura»

Tensioni con la Lega, Tajani: «Nessuna ricaduta sulla maggioranza, il governo arriverà a fine legislatura»
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ilmattino.it INTERNO

Nomine Ue. «Assolutamente no. E' sempre stato chiaro che ci sono posizioni diverse, partiamo da famiglie diverse, ma questo non ha alcuna ricaduta sull'attività di maggioranza e di governo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a chi gli chiede di eventuali ricadute sulla maggioranze dalle posizioni assunte sulle nomine dell'Ue. Meloni chiede un chiarimento a Lega e Fi. Ecco cosa sta accadendo nel governo (e si apre il fronte carceri) «FI è sempre in prima fila per realizzare il programma senza creare alcuna turbolenza, intendiamo arrivare a fine legislatura con la maggioranza di centrodestra. (ilmattino.it)

Su altre fonti

PARLANDO al Corriere della sera definisce «surreali» e «infantili» le critiche che le vengono rivolte e spiega di aver chiesto ai suoi di esprimersi contro il bis della presidente della Commissione «per coerenza al risultato delle Europee di giugno e non per ragioni di partito. (il manifesto)

Il programma "Europe’s choice" e l'Agenda strategica 2024-2029 delineano una UE più coesa e protagonista globale. Il 18 luglio 2024, Ursula von der Leyen ottiene la fiducia per un secondo mandato alla guida della Commissione europea. (Agenda Digitale)

Primo, il quadro.… Con la decisione di votare contro Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, Giorgia Meloni ha commesso un errore, probabilmente dettato da una non chiarissima comprensione dei meccanismi europei. (La Stampa)

Giorgia Meloni: "Il mio no a Ursula perché sbaglia strategia, l'Italia chiede deleghe economiche"

Dopo la decisione della premier di stare fuori della maggioranza, c’è il rischio realistico che l’Italia sia emarginata nei prossimi negoziati sul Mes (non ancora approvato dal nostro Paese), sulla definizione del Patto di stabilità che influirà sulla finanziaria 2025 (dopo l’ennesima procedura d’infrazione per il grosso debito pubblico) e su tutti i dossier ancora aperti, molti dei quali potranno essere rimessi all’ordine del giorno del Parlamento europeo. (Tiscali Notizie)

La maggioranza che ha sostenuto la riconferma di Ursula von der Leyen, che si è fondata sull'appoggio dei Verdi "è artefatta e non reggerà", con i popolari che prima hanno criticato il Green Deal, poi hanno permesso agli ecologisti di diventare "ago della bilancia". (EuropaToday)

Respinge quindi le accuse di aver isolato l'Italia: "Voglio chiarire che io ho schierato l’Italia nel Consiglio europeo di fine giugno astenendomi sul mandato a von der Leyen, suggerendo a tutti di tenere in considerazione l’indicazione emersa dalle urne. (L'HuffPost)