Partecipazione, appello bipartisan: "L’astensione è un nemico comune"

Partecipazione, appello bipartisan: L’astensione è un nemico comune
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il Resto del Carlino INTERNO

Archiviato lo spoglio delle schede, i partiti si interrogano sulla scarsa affluenza alle ultime elezioni regionali. E, alla luce del fatto che meno della metà degli imolesi si è recata alle urne, sono pronti a mobilitarsi in vista delle amministrative della primavera 2026. "Il nemico comune in questo momento è l’astensionismo", ha avvertito l’altra sera Roberto Visani, presidente del Consiglio comunale, rivolgendosi in apertura di seduta ai gruppi di maggioranza e opposizione e in particolare ai quattro candidati presenti nell’Aula di piazza Matteotti: il vicesindaco Fabrizio Castellari (eletto) e i consiglieri comunali Nicolas Vacchi, Daniele Marchetti e Filippo Samachini. (il Resto del Carlino)

Su altre testate

Federico Chiesa sta tornando il volto del calciomercato. Al Liverpool non sta giocando praticamente mai, Massimo Brambati esprime un suo desiderio su TMW Radio. C’è l’Inter di mezzo? (Inter-News)

E, come ci dicono gli stessi sondaggisti, è ritornata la cosiddetta “vocazione maggioritaria” del Pd di veltroniana memoria. Ma la differenza di fondo rispetto alla stagione dell’esordio del Pd nel lontano 2007 è che questa volta la “vocazione maggioritaria” l’hanno decisa gli elettori e non il vertice del partito. (L'HuffPost)

Minuti per la lettura L’ultimo quarto di secolo di storia istituzionale italiana è stato segnato da prove di potere e continui blitz delle regioni per sottrarre competenze a Stato e Comuni. Con un crollo della qualità dei servizi collettivi (Quotidiano del Sud)

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra "largo" aumenta rispetto Europee

«Dispiace vedere, ancora una volta, che a vincere è stato l’astensionismo in primis e, di conseguenza, la polarizzazione della politica, le due grandi coalizioni, cdx e csx, che alla fine dei conti, al di là dei proclami elettorali, nelle scelte concrete e pratiche di governo si equivalgono. (Redacon)

E siamo ancora qua, è successo anche questa volta: dopo un turno elettorale in cui l’astensione è stata il primo partito, i politici hanno liquidato la fuga dalle urne come una questione su cui “riflettere”. (Il Fatto Quotidiano)

In secondo luogo, perché in entrambe le regioni il M5s portava in dote alla coalizione una percentuale relativamente piccola di consensi. (Tiscali Notizie)