Volkswagen, scioperi al via: dipendenti contro i tagli dei posti di lavoro nel bel mezzo della campagna elettorale
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Volkswagen affronta scioperi in Germania contro il piano di tagli che minaccia tre stabilimenti e migliaia di posti di lavoro. Tra costi elevati e concorrenza cinese, il futuro del colosso automobilistico e dell’intero settore tedesco è in bilico Si acuisce la crisi Volkswagen. I dipendenti della casa di Wolfsburg hanno incrociato le braccia in Germania in segno di protesta contro un massiccio piano di tagli al personale, che potrebbe portare alla chiusura di tre stabilimenti e alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. (FIRSTonline)
Su altre fonti
La decisione arriva al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120.000 dipendenti del marchio in Germania. (Tom's Hardware Italia)
Sciopero generale, a oltranza, in tutti gli stabilimenti Volkswagen in Germania a partire da oggi lunedì 2 dicembre. (Sky Tg24 )
È questo il primo passo di una mobilitazione che il sindacato metalmeccanico IgMetall preannuncia come "la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto". L’obiettivo è quello di contrastare il piano di ristrutturazione del gruppo automobilistico, che prevede la chiusura di tre stabilimenti e migliaia di licenziamenti. (QuiFinanza)
I sindacati lo avevano preannunciato e dalle parole si passa, adesso, ai fatti. Nella giornata di oggi, sono stati indetti in Germania i primi scioperi presso le fabbriche Volkswagen per protestare contro i tagli che potrebbero portare a licenziamenti di migliaia di dipendenti. (HDmotori)
Come previsto, la mancanza di un accordo tra il sindacato IG Metall e Volkswagen ha segnato l’inizio di una serie di scioperi, per ora soltanto di “avvertimento” in tutti gli stabilimenti in Germania. Thorsten Gröger, direttore regionale di IG Metall, ha dichiarato: “Oggi inizieranno scioperi di avvertimento in tutte le fabbriche. (ClubAlfa.it)
Si può tagliare con un coltello la tensione in Volkswagen. L’iniziativa organizzata da quest’ultima costituisce una risposta diretta alle misure annunciate dalla compagnia per il contenimento dei costi, che comprendono tagli salariali, chiusure di stabilimenti e decine di migliaia di licenziamenti. (Virgilio)