Da Milano: "Lo scudetto per Fonseca è già un rimpianto a novembre"
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Da Milano: "Lo scudetto per Fonseca è già un rimpianto a novembre" "Se la squadra che deve vincere assolutamente la partita per restare aggrappato al treno scudetto tira in porta per la prima volta al 50', vuol dire che ha fallito la partita": comincia così il commento de La Gazzetta dello Sport sulla prova deludente di San Siro da parte del Milan. "L'orribile 0-0 di San Siro ha distanziato ulteriormente il Diavolo dalla vetta. (Tutto Napoli)
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Se per vedere il primo tiro in porta devi aspettare l’intervallo e lo spot dello shampoo antiforfora con Haaland, significa che butta male. Non è che deve finire sempre 4-4, ma qualcosa di più lo potevano fare sia il Milan che la Juve . (Tuttosport)
Il Milan non riesce a cambiare passo. La squadra di Paulo Fonseca non è andata oltre il pareggio, per zero a zero, con la Juventus. Il Milan si lecca le ferite dopo il ko di ieri contro la Juventus. Paulo Fonseca pensa inevitabilmente a dei cambi per le prossime gare (MilanLive.it)
Milan e Juventus non si sono fatte male nel big match valevole per la 13esima giornata di Serie A. Alla fine è venuto fuori uno 0-0 senza squilli che ha deluso gli spettatori e ha alimentato ancora di più i dubbi sulle ambizioni di classifica delle due big italiane. (AreaNapoli.it)
“Se la squadra che deve vincere assolutamente la partita per restare aggrappata al treno scudetto tira in porta per la prima volta al 50’ della ripresa (una telefonata di testa di Theo), vuol dire che ha fallito la partita. (CalcioNapoli24)
Milan Juve, è Emerson Royal il peggiore in campo dei rossoneri: il voto e la pagella di Tuttopsort non perdonano il brasiliano Tra i peggiori in campo di Milan Juve in casa rossonera c’è sicuramente Emerson Royal, visto molto in difficoltà nella marcatura di Yildiz. (Milan News 24)
Milan e Juve al risparmio, Fonseca le ha definite «rispettose», l’una dell’altra: com’è educato l’allenatore del Milan, che crede ancora nello scudetto, e fa bene, ma sarà meglio allora darsi una mossa, diventare più sfrontati, sconfinando magari nella maleducazione, abbandonando quel «rispetto» che è facile confondere con la noia. (Corriere della Sera)
