Paragon, e allora chi ha spiato il direttore di Fanpage?

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WIRED Italia INTERNO

Quello che ancora non è chiaro è semplice: chi ha spiato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, utilizzando il software Graphite prodotto da Paragon? Perché nell'audizione del 25 marzo, il sottosegretario con delega ai Servizi segreti Alfredo Mantovano avrebbe di fatto smentito la linea tenuta fino a poco fa dall'esecutivo sulla torbida vicenda. Sarebbe invece ormai acclarato che la ong Mediterranea, e in particolare i suoi attivisti Luca Casarini, Beppe Caccia e don Mattia Ferrari, sia stata spiata dai servizi segreti su mandato del governo Meloni. (WIRED Italia)

Ne parlano anche altri giornali

L’audizione del sottosegretario Alfredo Mantovano ieri al Copasir – seppur stretta nella sua segretezza, come impongono le regole d’ingaggio del comitato – sembrano aver messo un primo punto fermo sulla vicenda Paragon. (la Repubblica)

Questa 'legale' ma illegittima attività che colpisce attivisti e oppositori politici del governo nei loro piani non doveva venire alla luce. Mediterranea, organizzazione italiana per il soccorso civile in mare, commenta così le notizie di stampa secondo cui il sottosegretario Alfredo Mantovano avrebbe riferito al Copasir che Mediterranea e i suoi attivisti sono stati spiati dai servizi segreti con il software militare Paragon. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ieri Il Fatto ha rivelato che, nel caso degli attivisti intercettati con il software della società israeliana Paragon, … Così la Ong Mediterranea sul caso di spionaggio a danno di attivisti e giornalisti italiani. (Il Fatto Quotidiano)

Il nostro commento dopo le ammissioni del Sottosegretario del Governo Meloni davanti al Copasir (Mediterranea - Saving Humans)

Nessuna traccia di spionaggio sul telefonino di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. Su quello di Luca Casarini sarebbe stato attaccato non da Paragon, ma da un altro programma spia. Anche per don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea, nessuna chiara prova. (il Giornale)

L’unica spiegazione per l’uso di un software così invasivo è acquisire materiale senza lasciare traccia”. “Questa non è semplicemente un’attività contro di noi, ma un’attività contro la Corte penale internazionale, con cui collaboriamo da tempo. (la Repubblica)