Esplosione Ercolano, il grido della mamma di Sara e Aurora: «Dove siete?»

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ilgazzettino.it INTERNO

Povertà, lavoro nero, disperazione, emigrazione e morte tragica per provare a sbarcare il lunario. Questo lo spaccato di vita delle tre vittime dell’esplosione di ieri pomeriggio nella fabbrica abusiva di confezionamento fuochi d’artificio in contrada Patacca, 94 a Ercolano. Solo ieri sera tardi l’ufficialità dei profili, poiché, da quanto riferito dagli inquirenti, i familiari sarebbero riusciti con difficoltà a identificare i corpi perché totalmente disintegrati. (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altri media

Intanto è ricomparso il proprietario dell’area, che si è detto estraneo all’attività illegale. La procura ha aperto un fascicolo sull'esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano, ma al momento non risulta nessun nome tra gli indagati. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Secondo le prime notizie, in un appartamento rialzato del fabbricato del quale non si è ancora risaliti all’utilizzatore si producevano e si stoccavano, senza autorizzazione, fuochi d’artificio. A perdere la vita sono state due gemelle di 26 anni di cui non è stata ancora resa nota l’identità e un 18enne di origini albanesi, Samuel, probabilmente tutti e tre al primo giorno di lavoro. (Collettiva.it)

di Alessio Gemma (La Repubblica)

A Ercolano è esplosa una fabbrica di fuochi d'artificio: ci sono tre morti

Tre persone sono morte in un'esplosione avvenuta nel pomeriggio a Ercolano, nel Napoletano. Dalle indagini è emerso che lo scoppio è avvenuto all'interno di un appartamento adibito a fabbrica abusiva di fuochi d'artificio. (Il Sole 24 ORE)

Al momento non ci sono indagati nel fascicolo aperto dalla procura di Torre Annunziata sull'esplosione in una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano, in provincia di Napoli, il bilancio è di tre morti: due gemelle di 26 anni di Marigliano, in provincia di Napoli, Sara e Aurora Esposito, e un ragazzo albanese di 18 anni, Samuele Tafciu, residente a Napoli. (Italia Oggi)

Ansa (Avvenire)