"Grazie Gisèle Pelicot", da Bayrou a Scholz le reazioni alla sentenza su stupri di Mazan
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Introduzione Nel giorno delle sentenze nel maxiprocesso sugli stupri di Mazan al Palazzo di Giustizia di Avignone, la Francia e il mondo hanno reso omaggio a Gisèle Pelicot, 72 anni, divenuta icona planetaria della lotta alle violenze sessuali. (Sky Tg24 )
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Colpevole, colpevole, colpevole: nell’aula Voltaire del tribunale di Avignone, il giudice Roger Arata lo ripete per 51 volte quanti sono gli imputati, sui banchi, quasi tutti con la mascherina, a testa bassa, 27 sono arrivati liberi, uno zaino sulle spalle, una borsa a tracolla, molti senza niente, le mani in tasca. (ilmessaggero.it)
Incessante, come l'ovazione che ha accolto Pelicot all'uscita dell'aula. "Oggi è il giorno di Gisèle", commentano i social. (Luce)
Qual è la situazione in Svizzera? E in che direzione si dirige il Paese? Gli sviluppi attuali e futuri sono al centro del mio lavoro. Lotta contro lo sfruttamento sessuale: il bordello di Daulatdia (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)
Ad ascoltarla, all'uscita dal tribunale scortata dalla polizia, c'è una folla di uomini e donne. Da settimane seguono il viatico di Gisèle Pelicot, la 72enne riuscita a ribaltare la psicologia della violenza sessuale attraverso ciò che l'accusa ha definito un «testamento per le generazioni future»: non è la vittima a doversi vergognare, ma lo stupratore. (il Giornale)
Gisèle ce l’ha fatta. Non solo perché il marito e i 50 uomini che per anni hanno abusato di lei sono stati condannati dal tribunale di Avignone, ma soprattutto perché, grazie alla sua denuncia e al suo coraggio, «la vergogna ha cambiato lato». (Avvenire)
La condanna a 20 anni del marito di Gisèle è stata sottolineata con un applauso dalle donne e dagli uomini arrivati fin dal primo mattino davanti al tribunale. Poi ci sono stati fischi e urla di protesta quando sono state rese note le pene, tra i 3 e i 15 anni, spesso al di sotto delle richieste della parte lesa, per gli altri 50 imputati. (rsi.ch)