Il 7 ottobre e l'incombente minaccia del nulla

Il 7 ottobre e l'incombente minaccia del nulla
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Corriere del Ticino INTERNO

Non è un caso che il nome scelto dall’Iran per i suoi due attacchi contro Israele, in due fasi distinte di questo conflitto, sia stato «Vera promessa». Vera promessa numero uno e vera promessa numero due. Promesse! Come quelle ripetute, ancora venerdì, da Ali Khamenei. La guida suprema dell’Iran ha ribadito che non esiterà «a rispondere ancora se sarà necessario, e saremo rapidi nel farlo». Parole che facevano seguito a quelle di Benjamin Netanyahu: «L’Iran ha commesso un grande errore e ora ne pagherà le conseguenze». (Corriere del Ticino)

Su altre testate

Quante dimostrazioni e prove servono prima di “aprire gli occhi” sul Medio Oriente? Il 7 ottobre di un anno fa è uno di quegli eventi che gli inglesi definiscono con un’espressione che in italiano non può essere tradotta mantenendo la stessa sintetica efficacia: eye opener (che permette di aprire gli occhi). (Nicola Porro)

Nel mondo occidentale, domani 7 ottobre, si terranno decine di commemorazioni per l’anniversario della strage perpetrata da Hamas in territorio israeliano. La più alta carica dello Stato italiano, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha già pubblicato un messaggio per l’occasione. (Open)

Oltre 1.200 israeliani uccisi e 251 presi in ostaggio, quasi 42mila palestinesi morti nella Striscia di Gaza e più di duemila libanesi che hanno perso la vita. Ma anche 200 lavoratori dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) e più di un centinaio di giornalisti. (Adnkronos)

Israele-Gaza, dal massacro Hamas del 7 ottobre all'attacco iraniano: un anno di guerra

Ma anche 200 lavoratori dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) e più di un centinaio di giornalisti. Questo il (Secolo d'Italia)

Le tre donne sono una palestinese di Gaza, musulmana sunnita che vive sfollata e muovendosi tra le varie zone della Striscia per sfuggire ai bombardamenti portando con sé la figlia mutilata delle braccia e delle gambe e un altro figlio piccolo; una ragazza di Tel Aviv, ebrea sopravvissuta al massacro e agli stupri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023; una palestinese cattolica di Betlemme. (Tempi.it)

Le celebrazioni sono cominciate a Reim con un minuto di silenzio alle 6.29 (le 5:29 in Italia), ora di inizio dell'attacco del movimento islamista palestinese nel sud del Paese. L'esercito israeliano (Idf) ha segnalato quattro razzi provenienti dal sud della Striscia di Gaza quando erano iniziate da poco le celebrazioni. (Sky Tg24 )