Sei miope? Puoi farti mantenere dall'INPS: 850€ al mese per sempre | Approvata la legge folle
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Cosa vuol dire che se sei miope l’INPS ti mantiene con 850€ al mese? Cerchiamo di fare chiarezza in merito a questa nuova legge che non tutti hanno ancora capito. La nuova Legge di Bilancio 2025 è ufficialmente stata approvata anche dal Senato, per questo motivo è legge a tutti gli effetti. In attesa di vederla pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, molti stanno già iniziando a visionare le varie novità in merito. (La Gazzetta del Serchio)
La notizia riportata su altre testate
Solitamente l’attenzione è puntata sull’articolato del testo che viene presentato ad ottobre: quest’anno un provvedimento che ha previsto circa 30 miliardi di spese, di cui circa 9 in deficit e la parte restante attraverso altre voci, fra cui anche riduzioni di spesa per tutti i ministeri ed enti locali; risorse destinate per circa il 60% alla proroga della riduzione del cuneo fiscale. (Cantiere Terzo Settore)
Alla Camera il Pd ha votato il testo bipartisan caldeggiato dal primo cittadino e non solo, che permetterebbe di sbloccare le centinaia di cantieri paralizzati, per un cavillo interpretativo delle norme urbanistiche, dalla Procura milanese. (Il Giornale d'Italia)
'La manovra di fine anno approvata dal governo ci consegna delle misure che avranno riflessi positivi sull'economia della nostra regione', a dichiararlo l'assessore alle Attività Produttive,... (Virgilio)
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha descritto questa legge di bilancio come “una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere” . (Eco Della Lunigiana)
Nonostante la gran parte dei fondi (quasi 18 miliardi dei 30 totali) si concentri sulla conferma dell'Irpef a tre aliquote e del taglio del cuneo fiscale sugli stipendi, molti tra imprese e cittadini non vedranno sensibili benefici. (Corriere della Sera)
Il via libera definitivo del Senato è arrivato, come già alla Camera, dopo il voto di fiducia (112 sì, 67 no, 1 astenuto), in tempo per evitare l’esercizio provvisorio ma senza alcun esame in commissione, dove il testo venerdì è rimasto per meno di un’ora prima di approvare in Aula, provocando le proteste delle opposizioni per «il Parlamento umiliato», cosa ribadita più volte anche ieri nelle dichiarazioni di voto. (Corriere della Sera)