Antonello Lovato, arrestato il titolare che lasciò morire Satmam. «Condotta disumana, poteva essere salvato»

Antonello Lovato, arrestato il titolare che lasciò morire Satmam. «Condotta disumana, poteva essere salvato»
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Lucido e determinato nel suo obiettivo: liberarsi subito di Satman, anche se poteva essere salvato con una semplice chiamata al 118. Un atteggiamento «disumano», così lo definisce il giudice che ha disposto l’arresto di Antonello Lovato, 38 anni, l’imprenditore agricolo che ha scaricato nel cortile di casa Satman Singh, 31 anni, ferito e senza un braccio, condannandolo di fatto alla morte. L’accusa è pesante: omicidio volontario, con l’ipotesi di «dolo eventuale». (ilmessaggero.it)

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Roma, 2 lug. (Agenzia askanews)

Con questo aggravamento delle accuse finisce in carcere il 38enne Antonello Lovato, il proprietario del terreno in provincia di Latina dove lavorava Satnam Singh, il bracciante indiano risucchiato dieci giorni fa da un macchinario agricolo e abbandonato nel cortile di casa anziché essere portato in ospedale. (Corriere Roma)

spiega una nota -. “Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l’ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale (Il Sole 24 ORE)

“Condotta disumana e disinteressato alle conseguenze”: arrestato per la morte del bracciante indiano a Latina – Il Caffe

È stato arrestato Antonello Lovato, il titolare dell’azienda agricola per cui lavorava Satnam Singh. I magistrati hanno firmato l’ordinanza parlando di “una condotta disumana”, priva dei più basilari valori di solidarietà. (Dire)

“Ringrazio, a nome della comunità che rappresento, la magistratura e le forze dell’ordine per il loro impegno e il loro lavoro incessante volto a fare luce sulla morte di Satnam Singh. (Radio Studio 93)

“D’altra parte, è logico ritenere che qualunque persona, in assenza di condizionamenti o diverse finalità perseguite, dinanzi ad un infortunio dalle conseguenze visibili (tra l’altro, amputazione di un arto) ed estremamente gravi, anche e soprattutto a fronte delle insistenti richieste in tal senso della coniuge della vittima, chiami i soccorsi o conduca il ferito nel più vicino presidio sanitario”. (Il Caffè.tv)