Nomine Ue, vince Meloni. Fitto sarà vicepresidente

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il Giornale INTERNO

Nostro inviato a Rio de Janeiro Mentre il G20 che si è appena concluso in Brasile è stato sostanzialmente «congelato» dal passaggio di consegne ai vertici dell'amministrazione americana (l'insediamento di Donald Trump avverrà il 20 gennaio) e con le ambasciate occidentali che evacuano le loro sedi di Kiev per il timore di un attacco di massa della Russia, Bruxelles continua a vivere serenamente sotto la neve della sua «bolla». (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

RIO DE JANEIRO Le scommesse da vincere, per Giorgia Meloni, erano due. La prima - fare delle elezioni Europee un referendum sull'operato del suo governo - è stata incassata subito, già alle urne di giugno scorso. (ilmessaggero.it)

I leader il Partito popolare europeo, il gruppo dei Socialisti&Democratici e i liberali di Renew ieri hanno trovato un accordo per confermare la socialista spagnola Teresa Ribera e il sovranista italiano Raffaele Fitto come vicepresidenti della Commissione, aprendo la strada al voto di fiducia sull’intera squadra il 27 novembre al Parlamento europeo che permetterà a Ursula von der Leyen di iniziare il suo secondo mandato il primo dicembre. (Start Magazine)

“La maggioranza che sostiene la Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen ha votato ieri sera tutti i membri, compresi i vice presidenti, del nuovo esecutivo comunitario. Una bella notizia per l’Europa e per l’Italia, che avrà un ruolo chiave nel governo dell’Ue“. (StrettoWeb)

Europa, l’accordo c’è ma è appeso a un filo

Un fragile patto europeista che arriva alla fine di uno scontro politico ben più ampio e articolato. Alla fine lo stallo imposto da Popolari e Socialisti si è fermato ed è arrivato il via libera tra il gruppo dei Popolari e Socialisti, impantanati sui nomi di Raffaele Fitto per l'Italia e Teresa Ribera per la Spagna. (Tiscali Notizie)

Il piatto forte del voto a favore di una vicepresidenza della Commissione europea affidata al Conservatore Raffaele Fitto è condito con un documento programmatico in nove punti, firmato da Popolari, Socialisti e Liberali, la cui unica funzione è ribadire che la maggioranza resta quella del luglio scorso e il partito di Giorgia Meloni, vicepresidente o non vicepresidente, non ne fa parte. (il manifesto)

Una richiesta irricevibile per i socialisti europei anche per il fondato timore di politicizzazione di un eventuale caso giudiziario sollevato in Spagna. Sulla strada dell’accordo per il via libera ai vicepresidenti della Commissione Ue si sono messi di traverso i popolari spagnoli. (il manifesto)