Bologna, rimpasto di giunta, opposizioni all'attacco

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INTERNO

A Bologna, il recente rimpasto di giunta annunciato dal sindaco Matteo Lepore ha scatenato una serie di reazioni, soprattutto da parte delle opposizioni. Fratelli d’Italia, con il suo eurodeputato Stefano Cavedagna, ha criticato duramente la modalità con cui Lepore ha riorganizzato la giunta, accusandolo di smontare l'amministrazione comunale per fare spazio a esponenti del Partito Democratico che non hanno ottenuto incarichi elettivi. Secondo Cavedagna, queste persone sarebbero state messe a "scaldare la sedia" in attesa di ruoli futuri, magari a livello regionale.

Le scelte di Lepore, influenzate anche dalle recenti decisioni del governatore de Pascale, hanno suscitato ulteriori polemiche. Elena Ugolini, ora in Regione dopo la vittoria elettorale di Michele de Pascale, ha sottolineato come l'istituzione dell'assessorato alla Sicurezza, richiesto da tempo dalle forze di centrodestra, sia un passo positivo. Tuttavia, le critiche non si sono placate, con molti che vedono nei cambiamenti un semplice "giro di poltrone" che ha stufato l'elettorato.

Nel frattempo, Daniele Del Pozzo, nuovo assessore alla cultura, ha espresso la sua visione per la città, puntando a coinvolgere operatori internazionali per leggere la complessità del tessuto culturale bolognese. Fondatore del festival Gender Bender e vincitore di un premio Ubu nel 2018, Del Pozzo ha dichiarato di voler agire nel sociale attraverso la cultura, portando uno sguardo nuovo sulla città.

Le reazioni al rimpasto di giunta, dunque, continuano a essere al centro del dibattito politico bolognese, con le opposizioni compatte nel criticare le scelte del sindaco Lepore e nel chiedere maggiore trasparenza e concretezza nelle decisioni amministrative.