Altri 2.245 licenziati tra i lavoratori Alitalia

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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

I commissari straordinari di Az hanno aperto le seconde procedure di licenziamento (dopo quelle di fine 2023) per 2.245 dipendenti del gruppo (2.198 dell’ex Alitalia Sai e 47 di Alitalia Cityliner), nonostante i licenziamenti del personale ex Alitalia non scatteranno prima del 31 ottobre. Insorgono i sindacati: “Stavolta non si tratta di volontari, ‘spintaneamente’ messi … (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

A soli cinque giorni dalla fumata bianca per la (s)vendita a Lufthansa, arriva il licenziamento collettivo per i 2.245 lavoratori ex Alitalia, non riassunti da Ita Airways. (il manifesto)

È finita: saranno 2.245 i dipendenti Alitalia licenziati. I commissari straordinari delle due società hanno dichiarato che non c'è più alcuno spazio di manovra per le trattative. (QuiFinanza)

Sono ufficiali, migliaia di lavoratori verranno licenziati: ecco chi e perché Non sono anni facili, quelli che stanno vivendo gli italiani. Già a partire dal 2008, infatti, la crisi economica che si è abbattuta su tutto il mondo in seguito al fallimento della Lehman Brothers ha avuto drastiche conseguenze sui mercati finanziari, lavorativi e produttivi di tutti i paesi del globo. (Il Quotidiano del Lazio)

Alitalia, Uilt: «Procedura di licenziamento per oltre 2.200 lavoratori, governo estenda la Cig»

Lunedì 8 luglio la nostra Organizzazione Sindacale ha ricevuto la comunicazione dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo di Alitalia. (USB)

“Mentre Alitalia sta per licenziare 2250 dipendenti, senza che nessuno si stia minimamente scandalizzando, Enac e il Ministro Salvini, di punto in bianco, ci comunicano di voler intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, il fautore del ‘suicidio’ della compagnia di bandiera. (Fiumicino Online)

Lo afferma la Uiltrasporti, facendo sapere dell'avvio delle procedure di licenziamento per 2.245 lavoratori di Alitalia (2.198) e Alitalia City Liner (47), comunicata in una lettera datata 7 luglio. (Corriere della Sera)