Turni massacranti, finti part-time, ferie e permessi negati anche alla morte del padre: l'incubo nei supermercati

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CATANZARO – Turni massacranti, ferie e permessi negati anche per la morte di un genitore «Il giorno che è morto mio padre sono dovuta venire qui a lavorare. Neanche l’ho visto», parte dello stipendio che doveva ritornare indietro. Ed ancora, infortuni in macelleria che al pronto Soccorso dovevano essere dichiarati come infortuni domestici, sporcizia, contratti fasulli, straordinari non retributi. Questa la realtà in cui vivevano i lavoratori nei supermercati del Gruppo Paoletti e alcuni passaggi contenuti nella richiesta di misura a carico di Paolo Paoletti, titolare di molti supermercati della fascia Jonica catanzarese, firmata dal sostituto procuratore Saverio Sapia e recepiti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Luca Bonifacio. (Quotidiano online)

Su altre fonti

VIDEO | Il segretario del sindacato di categoria parla ai nostri microfoni dei nodi irrisolti venuti al pettine con l'inchiesta della Gdf. E ricorda le sollecitazioni (vane) fatte per la riforma del comparto Si è aperto un largo orizzonte di riflessioni e forse di nuovi sviluppi dopo l'inchiesta della Guardia di Finanza di Catanzaro che ha portato ad arresti e maxi-sequestri nel settore della grande distribuzione. (LaC news24)

C'è quanto basta per recriminare su un sistema di soprusi cui erano sottoposti 60 dipendenti di cinque attività commerciali del Catanzarese (Montepaone, Soverato e Chiaravalle centrale), costretti anche a lavorare in luoghi che non rispettavano le norme di sicurezza. (Corriere della Sera)

È la FilCams Cgil ad attenzionare oggi il grave fenomeno e a ricordare l'inerzia del Consiglio regionale sulla riforma del comparto. (LaC News24)

L’inchiesta - La disperazione dei dipendenti sfruttati a Catanzaro: «Mi devo far prestare soldi, è squallido perché lavoro»

Servizio di Antonella Mazza Teruel Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Erano pagati anche 4 euro l’ora e arrivavano a farne anche 50 in una settimana, avevano anche ferie limitate e, in caso di infortunio sul lavoro, erano obbligati a denunciare un incidente domestico. I punti vendita della catena dell’imprenditore Paolo Paoletti erano diventati dei supermarket degli “schiavi”, secondo le indagini della Guardia di finanza di Catanzaro (Il Fatto Quotidiano)

L’inchiesta E alcuni di costoro vivevano in stato di bisogno pur avendo un posto di lavoro. Sono queste le condizioni di oltre 60 lavoratori delle aziende facenti capo alla Food and More srl e alla Paoletti spa, secondo le ricostruzioni della Procura di Catanzaro che ha coordinato l’inchiesta denominata Ergon. (LaC news24)