Ferrari, il perché del passo indietro a Interlagos: la colpa è delle gomme "fredde"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo i due straordinari successi di Austin e Città del Messico, a San Paolo la Ferrari è tornata sulla terra. Charles Leclerc, quinto, ha salvato il bilancio di un fine settimana che ha visto il compagno di squadra Sainz chiudere qualifiche e gara contro le barriere e in cui la SF-24 non è mai stata della partita. La chiave per decifrare la performance delle Rosse è, neanche a dirlo, la gestione gomme. (La Gazzetta dello Sport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Effettivamente la MCL38 è sembrata essere superiore in certi frangenti, ma la pioggia copiosa degli ultimi due giorni e le condizioni variabili hanno un po’ sovvertito i pronostici. F1, La Ferrari limita i danni nel GP del Brasile. (FUNOANALISITECNICA)
Al termine del Gran Premio del Brasile, Charles Leclerc ha commentato la sua gara, chiusa con un positivo quinto posto per la Ferrari. “Sapevo che era una gara in cui dovevo portare i punti a casa e basta”, ha dichiarato a Sky Sport F1, sottolineando la priorità di raccogliere risultati concreti senza correre rischi eccessivi. (F1-News.eu)
Una Ferrari che esce dal Brasile ancora con una chance bella intatta per vincere il mondiale. Interlagos, insieme a Qatar, erano le due piste pro McLaren, mentre la Ferrari sarà più forte in America e ad Abu Dhabi. (F1-News.eu)
GP BRASILE, HIGHLIGHTS (Sky Sport)
La pioggia di Interlagos lava via ogni certezza sul risultato di un Mondiale Costruttori più aperto che mai in questa stagione di Formula 1. Dopo due vittorie consecutive la Ferrari chiude la tripletta oltreoceano con un quinto posto per Charles Leclerc, davanti alle due McLaren avversarie dirette nella lotta al Costruttori, e un ritiro per Carlos Sainz, a muro al 39esimo giro del Gran Premio brasiliano. (La Gazzetta dello Sport)
Una domenica difficile per la Ferrari. Qualifica e gara nello stesso giorno non sono fatti abituali in F1. Anzi, non lo sono per niente. Un weekend complicato, perché il set-up studiato al simulatore dai tecnici di Maranello non ha prodotto in pista i risultati attesi. (Virgilio)