Stop all'Ape, "Finisce un capitolo, non la storia"

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Qui News Valdera ECONOMIA

Il presidente della Fondazione Piaggio Costagliola ricorda il lungo percorso delle tre ruote: "Prodotto eccezionale che si trova a ogni latitudine" PONTEDERA — "Se la Vespa è un mito, l'Ape porta allegria". Parola di Riccardo Costagliola, oggi presidente della Fondazione Piaggio e, un tempo, anche responsabile dei veicoli commerciali prodotti proprio da Piaggio. Azienda dove è entrato a lavorare nel 1972 e che, da quel momento, con vari ruoli, non ha mai lasciato, vedendo nascere e crescere il mezzo a tre ruote più famoso d'Italia. (Qui News Valdera)

Ne parlano anche altri giornali

C’è qualcosa di malinconico nel leggere che l’Ape, la storica tre ruote della Piaggio, si rifarà il trucco oltreoceano, in India, là dove il futuro si misura in decibel di fabbrica e chilometri di sviluppo. (DiariodelWeb.it)

L’Italia ha sempre avuto una posizione da assoluta protagonista nel mondo dei motori. Il nostro paese si è distinto per la produzione di modelli entrati nella storia, e le sue aziende sono diventate un simbolo in tutto il mondo. (nextmoto.it)

Fine di un'era (inSella)

L'Ape Piaggio dice addio a Pontedera e alla Toscana: storia di quelle laboriose tre ruote diventate oggetto di culto

Un'epoca che si chiude. Dopo 76 anni l'Ape Piaggio non sara' piu' prodotta negli stabilimenti di Pontedera (Pisa). Un pezzo di storia che se ne va dall'Italia, ma non un addio in senso assoluto. La celebre tre ruote vivra' una seconda vita in India, dove e' gia' prodotta da anni. (Il Mattino di Padova)

La storica “motocarrozzetta” si scontra con normative ambientali e di sicurezza europee sempre più stringenti, che rendono impraticabile adeguare il modello attuale, l’Ape 50 a due tempi Euro 4. Dopo 76 anni, la Piaggio interrompe la produzione italiana dell’Ape. (l'Automobile - ACI)

Se dovessi suggerire un simbolo del miracolo economico italiano, non indicherei la Fiat Seicento, il Pirellone svettante dinanzi alla stazione di Milano, e neppure la storica targa MIAO che indicava il milionesimo veicolo immatricolato nel capoluogo lombardo. (Corriere Fiorentino)