Meloni in Libano per il cessate il fuoco. E su Unifil: vicina ai soldati. Solo rafforzando la missione si potrà voltare pagina (video)
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L'agenda è fitta, e la missione in Medio Oriente della premier più che mai cruciale e importante anche dal punto di vista della tempistica, particolarmente significativa. Nelle ore più convulse, a ridosso dell'uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar, dopo la tappa in Giordania e l'incontro alla residenza reale (Secolo d'Italia)
Su altre fonti
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è detta "fiera di essere stata il primo capo del governo a essere venuto in Libano dall'inizio dell'escalation". Parlando con i giornalisti a Beirut, la premier ha sottolineato che "è un segnale importante". (Il Sole 24 ORE)
La premier in conferenza con il primo ministro Mikati: "Rafforzare missione per voltare pagina" (LAPRESSE)
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata oggi - venerdì 18 ottobre -in visita in Giordania e in Libano. Le immagini del punto stampa con i giornalisti a Beirut. (Corriere TV)
Con la Germania, l’area ex asburgica (Austria Ungheria, Cechia, Slovacchia) e quella anseatica (dall’Olanda alla Polonia comprese Scandinavia e Paesi Baltici) a strenua difesa di Israele, con Pedro Sanchez ed Emmanuel Macron che vogliono estremisticamente riconoscere uno stato palestinese “al buio”, con le elezioni presidenziali americane tra poco più di due settimane, l’Italia ha il delicato ruolo di tenere insieme il fronte occidentale in Medio Oriente aiutando Gerusalemme senza creare però tensioni incontrollabili. (Tempi.it)
"Sono d'accordo con il primo ministro Mikati sulla necessità di una piena applicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701: a sud del fiume Litani non deve esserci altra presenza militare se non quella dell'Unifil e di Laf". (Civonline)
Libano, Meloni: "Unifil deve essere rinforzata per poter voltare pagina" "Chiedo ancora una volta che tutte le parti in causa garantiscano la sicurezza dei soldati: considero inaccettabile attaccare l'Unifil". (La Stampa)
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