ISRAEL KATZ OTTIMISTA SUGLI OSTAGGI
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Israele potrebbe essere davvero a un passo da un’intesa per la liberazione degli ostaggi a Gaza. A confermarlo è stato il ministro della Difesa Israel Katz, che davanti alla Commissione esteri e difesa della Knesset – il parlamento dello Stato ebraico – ha espresso un cauto ottimismo: “Siamo più vicini che mai a un accordo”. Parole che fanno eco a quelle pronunciate domenica dal primo ministro Benjamin Netanyahu dopo un colloquio telefonico con Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, deciso a riportare gli ostaggi a casa entro il 20 gennaio, data del suo insediamento. (L'Opinione)
La notizia riportata su altri giornali
Israele sfonda la linea di demarcazione fissata dall’Onu sulle alture del Golan ed estende fino alle porte di Damasco la sua «zona difensiva sterile», mentre con 310 raid aerei annienta flotta e basi militari della Siria che fu. (il manifesto)
Prezzo a Tutti 0 € 50.000 € 80.000 € 100.000 € 150.000 € 250. Regione Qualsiasi Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto (ilmessaggero.it)
I giudici gli hanno concesso di ricevere bigliettini dagli assistenti durante la testimonianza. I giornalisti israeliani si chiedono che cosa ci sia scritto, quali questioni di Stato debbano essere affrontate in diretta durante il processo per corruzione. (Corriere della Sera)
Probabilmente è a causa di questa missione che l'udienza di oggi del processo per corruzione a carico di Netanyahu, che avrebbe dovuto t… Lo riferiscono fonti informate alla Reuters, secondo cui è possibile la firma di un accordo nei prossimi giorni. (L'HuffPost)
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presenterà oggi per la prima volta al banco dei testimoni nel suo processo per corruzione, in base a un’ordinanza del tribunale che probabilmente lo costringerà a destreggiarsi per settimane tra l’aula di tribunale e il gabinetto di guerra. (Il Sole 24 ORE)
Tuttavia, non ho trovato altra parola che rendesse adeguatamente l’idea di un capo di Stato che, in rapporto alla popolazione, abbia lanciato così tante bombe negli ultimi decenni, tanto per difendersi quanto per attaccare. (Avanti Online)