Scampia, sfollati in piazza: “Chiediamo case e dignità”. Il Comune di Napoli attiva un fondo e apre alle donazioni

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La Repubblica INTERNO

Sette giorni dopo quel boato nella notte, mentre in ospedale sono tuttora ricoverati sette bambini e tre adulti, il popolo di Scampia scende in piazza Dante e poi sfila in corteo chiedendo soluzioni per gli sfollati del crollo della Vela Celeste. “Il tempo è scaduto, mo’ basta” recita uno striscione. Un coro dice: “Vele, carceri speciali”. Un altro drappo ricorda le tre vittime: “Per Roberto, Patrizia e Margherita”. (La Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Crollo a Scampia, estubate le bimbe di 7 e 4 anni in terapia intensiva NAPOLI – Segnali di miglioramento, rivelati con estrema cautela dai medici, per le due piccole pazienti ricoverate in gravissime condizioni per la tragedia alla Vela Celeste di Scampia dello scorso 22 luglio. (Dire)

L'ultimo saluto a Roberto Abbruzzo, 29 anni, Margherita Della Ragione, 35, e Patrizia Della Ragione, 53 anni, è stato accompagnato da circa trecento persone, molte meno rispetto a quanto le autorità avevano preventivato preparando un anfiteatro all'aperto capace di ospitare fino a 2mila persone nella piazza Giovanni Paolo II. (Tiscali Notizie)

La gente c'è, ma non è sulle sedioline di plastica rovente collocate sotto un sole infame già alle 9 del mattino, ma ai margini, assiepata sotto i pochi gazebo messi a disposizione, guarda dai palazzi o ascolta dalle dirette delle emittenti locali le parole del vescovo Mimmo Battaglia. (Fanpage.it)

Emanuele Cerullo: «Caro Roberto (Abbruzzo) ho voluto salutarti un'ultima volta. Sono colmo di rabbia»

Il sacerdote ha avuto un improvviso mancamento (Monrealelive.it)

Scampia è il quartiere di Napoli a maggiore concentrazione di verde pubblico della città. Nonostante questo, anzi, proprio per questo, Scampia (insieme a Mugnano e Chiaiano) è il quartiere che registra da decenni la maggiore concentrazione di cancro da inquinamento ambientale insieme a Napoli ovest (Bagnoli) e Napoli est (San Giovanni Barra Ponticelli). (Il Fatto Quotidiano)

Caro Roberto (Abbruzzo, ndr), ho macinato un po’ di strada a piedi per venire a salutarti per l’ultima volta e durante il tragitto pensavo al tuo volto pieno di barba che è stato diffuso ovunque: quando ti conobbi eri appena maggiorenne e ricordo che arrossivi sempre e quando ridevi si aprivano due fossette sulle guance. (Corriere della Sera)