Il sì ai dazi anti-Cina spacca l'Europa

Il sì ai dazi anti-Cina spacca l'Europa
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il Giornale ECONOMIA

Sui dazi quinquennali contro le auto elettriche prodotte in Cina, si è assistito a una nuova prova di disunione europea. Non è stata infatti raggiunta una maggioranza qualificata né a favore né contro la proposta della Commissione: 10 Stati hanno detto sì (tra cui Italia e Francia), 5 hanno votato contro (Germania e Ungheria tra questi) e 12 si sono astenuti. Ma per dare un via libera diretto ai dazi proposti dalla Commissione serviva l'ok del 55% degli Stati, cioè il 65% della popolazione. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’astensione di 12 stati su 27 ha dato il via libera ai dazi comunitari sull’importazione di auto elettriche dalla Cina. Il balzello è compreso fra il 7,8% previsto per Tesla e il 35,3% imposto a SAIC, il colosso del Regno di Mezzo che nel Vecchio Continente commercializza i marchi MG e Maxus e si somma al 10% già in vigore. (l'Automobile - ACI)

Alla fine i sì ai dazi sono stati dieci, cinque contrari e dodici astenuti. Neanche la grande crisi dell’automotive è stata sufficiente a compattare i Paesi dell’Unione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I paesi membri dell’Unione europea hanno approvato oggi la proposta della Commissione di imporre nuovi dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Perché Francia e Germania si dividono sui dazi europei alle auto cinesi (Start Magazine)

Auto, Paesi Ue spaventati e spaccati sui dazi alle e-car cinesi, ma danno l’ok alla Commissione ad andare avanti

“I dazi non solo ostacolano la cooperazione commerciale e di investimento tra Cina e Ue, ma ritardano il processo di trasformazione verde dell’Ue”, si legge nella nota del ministero del Commercio. Il primo aspetto è quello retorico, fronte su cui la Cina mostrerà il suo volto più duro. (RSI.ch Informazione)

Come abbiamo visto, il risultato del volto mostra una spaccatura netta tra i Paesi membri. Questa situazione permette, però, alla Commissione Europea di poter decidere e quindi è scontato che andrà avanti. (HDmotori)

Nel voto che si è tenuto oggi (venerdì 4 ottobre 2024) nel Comitato di difesa commerciale, i Paesi dell’Unione si sono spezzati in tre gruppi – di cui il più nutrito è quello delle astensioni, 12, rispetto ai 10 favorevoli e ai 5 contrari – senza raggiungere alcuna maggioranza qualificata. (EuNews)