Germania, si parte. Merz punta sulla competitività, Scholz sul debito buono, AfD sulla Dexit (di G. Belardelli)
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Il giorno dopo il crollo ufficiale del governo Scholz in Germania, con la data delle elezioni già fissata al 23 febbraio, i principali partiti politici tedeschi hanno dato il calcio d’inizio alle rispettive campagne. Per tutti, la montagna da scalare è convincere gli elettori di avere in tasca la ricetta giusta per risollevare l’economia del Paese, in un clima di sf… (L'HuffPost)
Se ne è parlato anche su altri giornali
I politici tedeschi, che erano al governo, sembrano non rendersi conto della situazione, non cambiano, sostenendo che i colpevoli del fallimento sono gli elettori che non li capiscono, insistono negli errori, come Macron. (Italia Oggi)
Da tempo infatti, più o meno da quando Olaf Scholz è diventato cancelliere, tra diplomatici europei era comune utilizzare l’espressione “voto tedesco” per indicare un’astensione dell’ultimo momento. Adesso ci sarà da aspettare il risultato del voto in Germania, ma se c’è una cosa che a Bruxelles si erano tutti abituati a fare era proprio «aspettare la Germania». (La Stampa)
Nel mirino della Cdu - vincitore in pectore del voto anticipato di febbraio - ci sono molte misure simboliche del governo appena caduto. Il salario minimo, gli sgravi "verdi", riforme sui diritti civili, come sulla cannabis. (Il Fatto Quotidiano)
Chi governerà la Germania dipenderà in ultima analisi dalla combinazione dei risultati elettorali. Il giorno dopo, meno di 24 ore dopo la sfiducia a Olaf Scholz, i tre principali partiti tedeschi quasi in contemporanea presentano il proprio programma. (Corriere della Sera)
Scholz sfiduciato dal Bundestag, le immagini della votazione 17 dicembre 2024 Il Governo del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha perso la fiducia del Bundestag: la mozione ha visto 394 voti contrari al cancelliere, 207 favorevoli e 116 astensioni. (Il Sole 24 ORE)
Dalla rilevazione condotta dall’istituto di ricerca Insa, l'alleanza tra Unione cristiano democratica (Cdu) e Unione cristiano sociale (Csu) continua a occupare saldamente il primo posto tra le preferenze degli elettori e ottiene il 31,5 per cento. (Liberoquotidiano.it)