Vertenza Stellantis, un treno in corsa che sta per arrivare in faccia al Molise. Pd e sindacati chiedono al Governo di agire in fretta
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La Casa del Fanciullo di Guglionesi ha ospitato un incontro che ha acceso i riflettori sulla crisi di Stellantis e sul futuro industriale del Molise, nel tentativo di risvegliare una consapevolezza collettiva su un tema di portata nazionale. L’evento, intitolato “Stellantis: criticità attuali e scenari futuri”, è stato organizzato dal circolo del Partito Democratico di Guglionesi e fortemente voluto dalla segretaria Annamaria Becci, che ha sottolineato l’urgenza di affrontare il tema con il coinvolgimento di tutte le parti sociali e politiche. (Primonumero)
La notizia riportata su altre testate
Ricordiamo infatti che il propulsore Fire non rappresenta soltanto un’icona per la storia di Fiat, ma piuttosto è un vero e proprio simbolo della produzione (oggi a marchio Stellantis) presso lo stabilimento molisano di Termoli. (ClubAlfa.it)
Secondo l’azienda questa misura è necessaria per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato, soprattutto perché strettamente legata alle temporanee sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano e di Cassino, e per garantire una gestione efficiente delle risorse. (Il Fatto Quotidiano)
Nuovo stop per Cassino. La situazione è seria. Stellantis in queste ore chiede per Cassino "unità di intenti e visione per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutti i suoi dipendenti, nel futuro”. (AlessioPorcu.it)
Dopo Mirafiori, Stellantis ha chiesto la cassa integrazione anche per gli operai dello stabilimento di Termoli. Lo ha comunicato alle organizzazione sindacali la stessa azienda, che ha spiegato che il periodo di riferimento è quello che va dal 16 al 22 dicembre. (Lettera43)
per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato, linee produttive dei motori Gse e V6. Questa misura è necessaria (Tuttosport)
Il cuore pulsante del tessuto economico-industriale italiano rischia di saltare e, secondo un recente report, sarebbero circa 50mila i posti di lavoro traballanti. Dalle risposte insufficienti del governo alle crisi locali. (Orticalab)