Milano, morto durante inseguimento: la risposta nei video di sorveglianza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
MILANO – Saranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza a fare luce sulla morte di Ramy Elgaml, 19anni, morto dopo essere stato sbalzato dallo scooterone guidato da un amico, senza patente, mentre erano inseguiti dai carabinieri, dopo aver ingnorato un posto di blocco. Al momento risultano indagati per l’incidente mortale sia il 22enne tunisino alla guida che il militare che guidava la gazzella (malpensa24.it)
Ne parlano anche altre fonti
Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. (La Repubblica)
I giovani delle proteste erano mossi dalla rabbia per l’ingiustizia che sentivano di stare subendo, abituati a sentirsi cittadini di serie Z in una città che si racconta da seria A. Lo racconta bene Nadir, un amico stretto di Ramy: «Noi chiediamo solo giustizia e verità, luce sui fatti». (il manifesto)
Da via Mompiani, al centro del quartiere Corvetto, risponde Yehia, il papà di Ramy, il 19enne morto domenica notte in un incidente stradale dopo un inseguimento dei carabinieri lungo otto chilometri per le vie di Milano (Corriere Milano)
Uno scooter che sfreccia ad altissima velocità inseguito da due gazzelle dei carabinieri. Sono i pochi secondi di un video realizzato da un passante e diffuso sui social: un elemento che finirà agli atti dell'inchiesta sulla morte del giovane Ramy Elgaml, che era a bordo di quello scooter. (La Repubblica)
I fatti di violenza sociale reiterati che sono scoppiati nella periferia del quartiere Corvetto, con blocchi stradali e incendio di cassonetti dei rifiuti, avvenuti a poche ore dall’ inseguimento tra un equipaggio del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Milano e due giovani magrebini, sono ingiustificabili! (Nuovo Sindacato Carabinieri)
Quello che in questi giorni sta accadendo nel quartiere Corvetto di Milano non è una “protesta” né la “ricerca di giustizia” per la morte di Ramy Elgaml. È guerriglia urbana. (Nicola Porro)