Sergio Castellitto: “Pago l’impegno per cambiare le cose, ora torno a curare il mio giardino”
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ROMA — «C’è un tempo per combattere e un tempo per curare il giardino. Adesso è il tempo del giardino». Sergio Castellitto cerca, anche per sé stesso, una spiegazione zen alle sue dimissioni da presidente del Centro sperimentale di cinematografia. L’addio all’incarico è stato affidato, mercoledì, a una lettera formale. Le polemiche dei mesi scorsi hanno avvelenato il clima, fino a convincerlo al … (la Repubblica)
Su altre fonti
Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno». (il Giornale)
Nominato il 4 ottobre 2023 dall’allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’attore e regista giustifica la decisione con la volontà di tornarne a “fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. "È una decisione che meditavo da tempo – ha dichiarato ieri Castellitto, nella lettera rivolta agli studenti e a tutto il personale del CSC in cui ha motivato le ragioni delle sue dimissioni –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Semplicemente voglio tornare … “È una decisione che meditavo da tempo – ha scritto Castellitto in una lettera – Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito, ma mai impaurito. (Il Fatto Quotidiano)
Stando a fonti del Fatto in realtà Castellitto, che svolgeva l’incarico a titolo gratuito, è stato sentito lunedì dagli ispettori inviati dal Ministero dopo cinque interrogazioni parlamentari che chiedevano chiarimenti sulla gestione del Csc, in particolare su 17 contratti non rinnovati, sul licenziamento di un dirigente che si era adoperato per non lasciarli a casa, poi sull’incendio dell’8 di giugno, poi sulle spese come la consulenza alla moglie Margaret Mazzantini (4mila euro) per un convegno, l’incarico per le relazioni istituzionali ad Angelo Tumminelli che riportò sulle scene Castellitto proprio con un testo della Mazzantini. (Il Fatto Quotidiano)
«Non si può certo dire che Sergio Castellitto sia di destra, piuttosto è una di quelle persone pensanti, equilibrate, che non sono di nessuno». Secondo lei… (La Stampa)