Tadej Pogačar, la "benedizione" di Alejandro Valverde: "Il più forte che abbia mai visto - Esagera? No, è giusto che, fin quando può, vinca"

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SpazioCiclismo SPORT

Le gesta di Tadej Pogačar hanno conquistato tutto il mondo del ciclismo. L'ultima dimostrazione di forza e talento dello sloveno, sfoderata in occasione del Mondiale in linea di Zurigo 2024, lo ha collocato, in caso non ci fosse già, nell'Olimpo di questo sport, sia dal punto di vista statistico che sotto l'aspetto delle emozioni che è capace di suscitare. Su di lui hanno speso parole importanti leggende di questo sport, come Eddy Merckx, e all'elenco delle "felicitazioni" si è unito anche Alejandro Valverde (SpazioCiclismo)

Ne parlano anche altre fonti

Di fronte a Tadej Pogacar, al cospetto di un atleta, di un ciclista che negli ultimi quattro anni ha vinto tutto quello che si poteva vincere (e anche di più) e in un modo in cui nessuno aveva mai vinto (i 100 km di fuga del Mondiale di Zurigo hanno scioccato anche Merckx, a cui ormai possiamo affiancarlo senza bestemmiare) in tanti si chiedono che segreti rivoluzionari possano esserci dietro al ragazzo sloveno (Corriere della Sera)

Hove ha svelato alcuni retroscena sulla cavalcata trionfale di Tadej Pogačar e ha raccontato come Jan Tratnik, pur senza radiolina come tutto il resto del gruppo, avesse capito che il suo capitano stesse attaccando dal gruppo principale. (Cicloweb.it)

Tadej Pogacar pronto per l'esordio in maglia iridata al Giro dell'Emilia 2024. Secondo nelle ultime due edizioni, superato da Enric Mas e Primoz Roglic, lo sloveno si presenterà al via della corsa bolognese per proseguire la sua eccezionale stagione e far risplendere l'arcobaleno che indosserà per la prima volta. (SpazioCiclismo)

Parla il c.t. della Slovenia: "Ecco come ha fatto Tratnik a sapere che Pogačar aveva attaccato"

Il trittico Giro, Tour, Vuelta? "Impossibile, assolutamente impossibile. Andare a caccia di questo tris significherebbe rischiare d'inceppare un "motore" meraviglioso e compromettere la stagione successiva. (il Dolomiti)

Come accade a noi comuni mortali, anche Tadej Pogacar ieri mattina non ha sentito la sveglia: «La prima l’ho spenta, la seconda anche, la terza non la ricordo. E ancora come noi esseri umani, ieri Pogacar ne ha combinata una grossa sul lavoro: «Ho fatto una cosa stupida, di quelle che quando te ne accorgi è tardi per rimediare: non si scatta da soli a 100 chilometri dal traguardo di una corsa ciclistica, figuriamoci del Mondiale». (Corriere della Sera)

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