Mps e Banco Bpm, il terzo polo bancario italiano

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ECONOMIA

MILANO — Il mercato finanziario italiano è in fermento, con Mps e Banco Bpm al centro di una fusione che promette di creare il terzo polo bancario del Paese. Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, ha recentemente comunicato ai dipendenti che l'istituto è determinato a crescere ulteriormente, pur mantenendo la propria strategia indipendente. Questo annuncio arriva in un momento in cui le azioni di Mps hanno registrato un aumento significativo del 11,60%, nonostante il Tesoro abbia venduto una quota del 15% a un premio del 5%.

Il progetto di fusione, sostenuto dal governo italiano, mira a consolidare gli assetti di Banco Bpm, Anima e Mps, creando una struttura solida e competitiva nel panorama bancario nazionale. La cordata italiana, che include anche Caltagirone e Delfin, ha lavorato intensamente per blindare gli assetti senza ricorrere a un'opa, permettendo così di creare una piccola Intesa.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha informato la premier Giorgia Meloni che tutto era pronto per la vendita di una quota significativa di Mps, mettendo la banca nelle mani di un gruppo di azionisti italiani. Questo passaggio cruciale è stato ufficializzato durante il Consiglio dei ministri, segnando un importante passo avanti nel processo di fusione.

La strategia di crescita di Banco Bpm, delineata nel piano 2023/2026, rimane focalizzata sugli obiettivi prefissati, nonostante le voci e le speculazioni di una possibile opa su Mps.