Pensioni 2025: cosa spetta a chi ha versato pochi contributi o nessun contributo

Pensioni 2025: cosa spetta a chi ha versato pochi contributi o nessun contributo
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Finsenas ECONOMIA

Nel 2025, il tema delle pensioni per chi ha versato pochi contributi o è completamente privo di contributi previdenziali assume un ruolo centrale nel dibattito sociale. In Italia, molti cittadini che raggiungono l’età pensionabile si trovano a non soddisfare i requisiti contributivi per accedere a una pensione vera e propria, ma possono comunque usufruire di alcune prestazioni assistenziali garantite dall’INPS. Questi strumenti, come l’assegno sociale e l’assegno di inclusione (ADI), rappresentano un supporto economico fondamentale per chi non può contare su una pensione tradizionale. (Finsenas)

Se ne è parlato anche su altri media

Il primo mese dell’anno, come di consueto, presenta una particolarità: le pensioni verranno erogate dal secondo giorno bancabile del mese, ossia venerdì 3 gennaio 2025, sia presso Poste Italiane sia presso gli istituti bancari. (InvestireOggi.it)

Con il mese di gennaio scatta anche la rivalutazione. In Toscana quasi 994mila pensionati, di cui circa 520mila donne, riceveranno l’accredito. (LA NAZIONE)

Si ricorda che QdS fornisce ogni mese indicazioni sulle date dei pagamenti dell’Inps, nonché aggiornamenti costanti su bonus, agevolazioni, scadenze fiscali e molto altro nella sezione “Bonus, agevolazioni e scadenze”. (Quotidiano di Sicilia)

Pensioni, nel 2025 scattano gli aumenti: ecco i nuovi importi

Le confermo che la Legge di Bilancio 2025 ha prorogato l’APE Sociale anche per l’anno prossimo, di conseguenza le sarà possibile presentare la relativa domanda. Per chiedere la prestazione bisogna però presentare due differenti domande all’INPS: la prima per farsi certificare il diritto e la seconda per richiedere la prestazione vera e propria. (PMI.it)

Ritocchi sì, ma non per tutti. Saranno esclusi però i pensionati residenti all’estero con importi superiori al trattamento minimo mentre per le minime l’incremento sarà solo dello 0,30 per cento. (ilmessaggero.it)

Con il decreto interministeriale del 15 novembre 2024, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il ministero dell'Economia ha stabilito una "percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni" dello 0,8 per cento dal 1° gennaio 2025, "salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo". (Today.it)