UNIMPRESA * PATTO STABILITÀ: «BRUXELLES PREMIA CREDIBILITÀ E RIFORME DEL GOVERNO, È UNA BOCCATA D’OSSIGENO»
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Martedì 26 novembre 2024 (Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) – /// «L’approvazione, da parte della Commissione europea, del piano italiano per il contenimento del debito pubblico e del deficit, segna un passaggio fondamentale per il futuro delle finanze pubbliche e il ruolo dell’Italia nel panorama europeo. È un via libera che va oltre la dimensione tecnica dei numeri: si tratta di un riconoscimento politico al governo italiano, che ha saputo negoziare non solo più tempo, ma anche maggiore flessibilità per ridisegnare il proprio percorso economico. (agenzia giornalistica opinione)
Ne parlano anche altri media
“Un giudizio atteso, frutto di una politica economica e di scelte improntate sulla serietà. Così il ministro Giancarlo Giorgetti sulle valutazioni espresse dalla commissione Ue su Documento programmatico di bilancio (Dpb) e Piano strutturale di bilancio (Psb). (Fiscal Focus)
La UE, in sostanza, ritiene che il Piano strutturale di bilancio a medio termine (Psb) dell’Italia “soddisfa i requisiti” del nuovo Patto di stabilità. L’Italia ha superato la sfida: promossa. (StrettoWeb)
C'è anche l’Italia tra gli otto Stati "considerati in linea con le raccomandazioni di bilancio”, insieme a Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia. “Non pienamente in linea” Germania, Finlandia, Estonia e Irlanda, in quanto la rispettiva spesa nette “secondo le proiezioni sarà sopra i rispettivi tetti” previsti. (LA STAMPA Finanza)
Semaforo verde alla manovra e al piano pluriennale di rientro del debito in sette anni, che applica le nuove regole del Patto di stabilità: l’Italia passa l’esame di Bruxelles. (Corriere della Sera)
In una nota si legge che il nostro paese "soddisfa i requisiti del nuovo Patto di stabilità" e proseguendo nella lettura si scopre che l'Italia: "definisce un percorso fiscale credibile" per garantire che il debito pubblico sia posto su un percorso discendente credibile. (il Giornale)
Non tutte le nazioni, però, sono state accolte senza riserve: Olanda e Ungheria sono tra i Paesi che non hanno ricevuto l'ok completo, con Bruxelles che ha sollevato alcune criticità. Il via libera è arrivato per la maggior parte dei piani, con l'Italia tra i Paesi che hanno ricevuto l'approvazione per il suo piano a sette anni. (QuiFinanza)