Elezioni Usa 2024. Kamala Harris, il silenzio della grande sconfitta: dalla telefonata del 2020 a Biden al ko con Donald
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«Ce l'abbiamo fatta». Era il 2020 e la telefonata di Kamala Harris a Joe Biden sanciva la sconfitta di Trump. Questa volta l'aspirante presidente non riceverà alcuna chiamata dal suo vice. Lei ha deciso di non parlare subito. Manca il risultato definitivo, certo, ma Kamala Harris non vuole arrendersi e non concede ancora la vittoria a Donald Trump. Lo farà, probabilmente domani (seguendo il fuso americano, questa sera per l'Italia), perché l'evidenza dei dati non alimenta alcuna speranza. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altre testate
Ha il 90% delle probabilità di vittoria, Donald Trump. Eppure la sua sfidante Kamala Harris, che secondo il New York a spoglio ancora in corso dovrebbe concludere con appena 237 delegati, non pare avere alcuna intenzione di "chiama" il successo del tycoon. (Liberoquotidiano.it)
Harris ha infatti scelto di posticipare il suo discorso post elettorale: lo ha annunciato, in particolare, il co-presidente della sua campagna, Cedric Richmond, alla platea del "watch party" della notte elettorale. (Corriere TV)
«Grazie per essere stati qui. Se ci sarà un discorso, accadrà più tardi, ma per ora Kamala Harris, stanca dopo una gara estenuante, ha intenzione di riposarsi per qualche ora. (ilmattino.it)
Il copresidente della campagna: "Ci sono ancora voti da contare, abbiamo ancora stati che non sono stati chiamati" Kamala Harris spalle al muro nelle elezioni americane 2024. Donald Trump si avvicina alla vittoria, secondo le ultime proiezioni ha vinto anche la Pennsylvania, e la candidata democratica, che rimane in silenzio alla fine della giornata, rimane aggrappata alle residue speranze. (Adnkronos)
Cedric Richmond, co-presidente della campagna di Kamala Harris, sale sul palco che era stato allestito per il discorso della candidata democratica nel cortile centrale della Howard University, quando è ormai l’1 di notte americana. (la Repubblica)
Secondo i dati della Associated Press, il candidato repubblicano è in testa in Pennsylvania, Michigan, Nevada, Wisconsin e Arizona, e ha già conquistato la vittoria in North Carolina e Georgia… (L'HuffPost)