Dopo il parere della Consulta. Calderoli: i tempi non cambiano. Ma si teme l’effetto pantano
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– La decisione della Corte costituzionale sull’Autonomia provoca reazioni a valanga, ma in realtà nessuno si muove avendo di fronte un quadro davvero chiaro nei particolari: fino all’arrivo della sentenza la politica è destinata a dibattere in una zona di penombra. Non che questo possa modificare le reazioni dell’opposizione che giubila, tripudia e ne ha certamente motivo perché molti dei suoi rilievi restano confermati dalla scelta della Consulta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
Come scritto nella nota diffusa giovedì (14 novembre) l'organo di garanzia ha ritenuto "non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge", considerando tuttavia "illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo". (BergamoNews.it)
Chi invece, dietro le quinte, spera nella frenata. O forse no, «c’è tempo fino a fine legislatura». (ilgazzettino.it)
Sicuramente produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione definitiva, magari referendaria". A dirlo è Carlo Nordio. (Liberoquotidiano.it)
Il comunicato del 14 novembre della Corte costituzionale segna la chiusura di una vicenda nata anche, da alcuni anni, sulle pagine di Repubblica Napoli. In due articoli (25 e 27 gennaio scorsi), in particolare, proponevo che una o più Regioni avanzassero ricorso in via principale contro la legge per l’Autonomia differenziata (AD), in quei giorni approvata in prima lettura in Senato. (La Repubblica)
Lo ha comunicato il partito tramite il suo canale X (LAPRESSE)
Sulla decisione della Consulta a proposito della legge di riforma sull'Autonomia differenziata di Roberto Calderoli, Schlein ha spiegato che "dovremo aspettare la sentenza e le motivazioni per capire come inciderà sui quesiti referendari per i quali, con molte forze civili e politiche, sindacati e forze di opposizione, abbiamo raccolto più di 500mila firme. (La Repubblica)