L’opposizione al Governo è affare politico e non giudiziario

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La scelta politica del governo di esternalizzare e il controllo e l’eventuale respingimento dei migranti è stata l’occasione per elevare al fulmicotone lo scontro fra settori della magistratura e la maggioranza. Nel merito la sentenza del tribunale amministrativo si presta a non poche obiezioni di merito, sebbene la giustizia europea sul punto si sia espresso sulla “sicurezza dei paesi di provenienza dei migranti” lasciando tuttavia una larga incompiutezza nella applicazione della norma come spiega il compagno giurista Cacopardo “. (Avanti Online)

Su altre testate

"Oggi Il Tempo pubblica una mail tra magistrati dal contenuto inequivocabile contro la Meloni e le riforme in programma: 'Dobbiamo porre rimedio'. (Tiscali Notizie)

Giorgia Meloni ha rilanciato sui suoi profili social lo stralcio di una mail (privata) scritta dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello ad alcuni colleghi, nella quale attacca la premier. (Corriere della Sera)

“Ho chiesto al Governo, al Csm e al Presidente della Repubblica di intervenire. Un atto eversivo che non può rimanere senza repliche”. (Civonline)

Toga anti Meloni, il centrodestra: "Intervenga il Csm"

ROMA (ITALPRESS) - "Meloni è un problema per le toghe rosse, perchè non è ricattabile, non insegue interessi personali. Colpa grave, vuole riformare la giustizia. E i magistrati secondo Paternello non sono abbastanza compatti nel combatterla. (Il Sole 24 ORE)

E lo ha fatto a ragione veduta. La mail di Marco Patarnello, sostituto procuratore generale della Cassazione, parla della "pericolosità" del premier rappresenta forse il punto più basso di Magistratura Democratica. (Liberoquotidiano.it)

Il Parlamento tira per la giacchetta il Csm sul caso di Marco Patarnello, sostituto procuratore di Cassazione che in una mail indirizzata lo scorso 19 ottobre ai membri dell’Anm (e finita sul Tempo) si è permesso di definire «pericolosa» il premier Giorgia Meloni «perché non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche. (il Giornale)