Thiago Motta stavolta non ha scuse: "Sconfitta importante, serve più carattere"

Thiago Motta stavolta non ha scuse: Sconfitta importante, serve più carattere
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Gazzetta dello Sport SPORT

Stavolta, anche Thiago Motta è amaro. Dopo l'eliminazione subita in rimonta contro il Milan nella semifinale di Supercoppa Italiana, il tecnico della Juve ha la faccia scura e corrucciata davanti alle telecamere di Canale 5. Come mai si era visto prima in questa stagione. E la spiegazione non può essere certo la prima sconfitta stagionale contro un'italiana (l'altra era stata quella casalinga in Champions contro lo Stoccarda). (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altri giornali

Juventus-Milan 1-2, rossoneri in finale di Supercoppa italiana. Franco Ordine, giornalista, ha parlato della scossa data da Conceicao Emiliano Guadagnoli Redattore 4 gennaio - 08:00 (Pianeta Milan)

vers. RTI Business Digital - RTI S.p.A.: p. (Mediaset Infinity)

In campo, invece, sono stati proprio i due giocatori statunitensi a trascinare la squadra a una possibile svolta della stagione, nella partita del debutto di Sergio Conceiçao sulla panchina rossonera dopo l'esonero di Paulo Fonseca. (La Stampa)

La Juve, Thiago Motta e l'ossessione sbagliata: «Ma serve carattere» (e iniziare a darsi una mossa)

Intervenuto negli studi di "Sky Sport", Paolo Condò commenta così Juventus-Milan di Supercoppa giocata ieri sera: "La seconda sconfitta stagionale della Juventus arriva per colpa di due strafalcioni individuali, il rigore di Locateli e l'autorete coprodotta Gatti-Di Gregorio. (Tutto Juve)

Dopo il vantaggio firmato da Kenan Yildiz, al termine di una bellissima azione corale, la Juventus viene prima raggiunta e poi sorpassata dal Milan che riesce a conquistare, così, la finale di Supercoppa Italiana (Juventus Football Club)

Va bene che vincere non è (più) l’unica cosa che conta — c’è pure il modo di giocare, oh yes — ma, vincere, resta comunque «la cosa più importante» della ditta (Cristiano Giuntoli dixit, al Corriere): e, dunque, bisognerebbe provarci, fino alla fine (non si diceva così?), e, ogni tanto, riuscirci. (Corriere della Sera)