Siria, le news di oggi: il capo della diplomazia siriana in Turchia, principale alleato dei ribelli

Siria, le news di oggi: il capo della diplomazia siriana in Turchia, principale alleato dei ribelli
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la Repubblica ESTERI

Mentre le truppe dell’opposizione avanzano e l'esercito siriano risponde lanciando attacchi aerei nel tentativo di respingere gli insorti, il capo della diplomazia di Damasco vola in Turchia, principale alleato dei ribelli, per discutere con Erdogan. I paesi occidentali chiedono intanto una rapida de-escalation del conflitto: con una nota congiunta Usa, Gb, Francia e Regno Unito sottolineano “la necessità di pensare ai civili e alle infrastrutture” (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Ibombardamenti dell’aviazione russa, insieme a quella siriana, hanno continuato a martellare anche ieri la zona settentrionale della Siria, dove gli insorti jihadisti hanno conquistato ampie fasce di territorio. (Il Fatto Quotidiano)

Giallo sulla morte di Al-Jolani, leader del gruppo sunnita Hts che guida la rivolta (leggi). Gli insorti però proseguono verso Hama e hanno già preso il controllo di numerose città e villaggi. (Il Fatto Quotidiano)

Un ufficiale dei ribelli siriani ha dichiarato in un'intervista alla tv israeliana Channel 12 che "l'intera provincia di Idlib e i suoi sobborghi sono stati conquistati, così come Aleppo, tranne alcune zone, e stanno avanzando verso la regione di Hama". (Sky Tg24 )

La partita iraniana, i timori dei curdi: Siria, alleanze incrociate in una crisi globale

Torna a Damasco il presidente Bashar Assad, «scortato» dalla visita dell’alleato iraniano dopo l’ingresso dei ribelli ad Aleppo e tornano in azione i cacciabombardieri russi. Ma la crisi siriana, forse la più dura che il regime sta affrontando dal 2011, sembra tutt’altro che risolta. (Corriere della Sera)

Giallo sulla morte di Al-Jolani, leader del gruppo sunnita Hts che guida la rivolta (leggi). Secondo quanto riportato dai media arabi, il palazzo del presidente siriano è stato occupato dai ribelli siriani. (Il Fatto Quotidiano)

Ognuno vuole contare di più e il presidente fa il pendolo cercando di ottenere di più da sponsor impegnati su mille fronti. Mosca e Teheran (con le milizie sciite regionali) sono unite nel sostegno di Assad ma perseguono interessi diversi e concorrenti. (Corriere della Sera)