Sud, la crescita è solo un’illusione
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Il Sud continua a crescere, persino più del resto del Paese. Ma il trend positivo potrebbe presto rivelarsi un’illusione. Tant’è che già l’anno prossimo è previsto che si torni alla «normalità». E per normalità s’intende un Mezzogiorno che corre meno del Centro Nord. Lo afferma il cinquantunesimo rapporto Svimez, presentato a Roma. Lo studio sottolinea il ruolo di slancio per l’economia che hanno avuto il Pnrr e gli investimenti in costruzioni. (Orticalab)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Come riporta l’Ansa a sostenere la crescita regionale è stato in particolare il settore delle costruzioni (+3,9%) e quello dei servizi (+1,9%). Luci e ombre evidenziate nel rapporto presentato oggi a Roma (isnews.it)
Decisivo per il futuro economico del Mezzogiorno sarà il cambiamento del sistema produttivo, in linea con le indicazioni Ue, dell’automotive. (Milano Finanza)
L'industria automobilistica italiana e collocata, infatti, prevalentemente nel Mezzogiorno. Nei primi 9 mesi del 2024, gli stabilimenti del Mezzogiorno hanno fornito quasi il 90% degli autoveicoli prodotti in Italia, ma hanno perso piu di 100mila unita sul 2023 (-25%). (Il Messaggero - Motori)
Nell’Aula magna della Pontificia Università Gregoriana di Roma con protagonisti il presidente della Cei, card. (Tecnica della Scuola)
È quanto emerge dal rapporto Svimez che sarà presentato stamattina nell’Aula magna della Pontificia Università Gregoriana. Si riduce tuttavia sensibilmente lo scarto di crescita favorevole al Sud rispetto al 2023, quando il Pil del Sud era cresciuto quasi un punto percentuale sopra la media del Centro-Nord. (Agenda Politica)
La Svimez con il Rapporto 2024 presentato oggi – con le luci e le ombre sull’economia meridionale che conosciamo e non vogliamo sottovalutare – nel capitolo dedicato all’automotive del Mezzogiorno certifica la validità e l’ attualità della strategia individuata e perseguita dalla Regione Basilicata: per il rilancio dell’industria automobilistica e la difesa dell’occupazione e dell’indotto è necessario un piano strategico dell’Unione Europea finalizzato a rilocalizzare la produzione, colmare il gap tecnologico e garantire l’adeguato sviluppo infrastrutturale”. (Sassilive.it)