Borsa oggi 19 dicembre: Europa in forte calo dopo la delusione della Fed. Piazza Affari in rosso, pesano Tim e Stm
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Borsa oggi 19 dicembre: i listini europei aprono in calo, penalizzati dalla decisione della Fed di aumentare i tassi meno del previsto. Pioggia di vendite sui titoli tech. A Piazza Affari vede crollare Tim e Stm – DIRETTA Borsa oggi 19 dicembre: i listini europei aprono con il freno a mano tirato, complice la Federal Reserve, che ha deciso di ridurre i tassi meno del previsto, con solo due tagli in vista per il 2025, ben lontano dai quattro inizialmente ipotizzati. (FIRSTonline)
La notizia riportata su altri giornali
Tra gli indici, il Nikkei a Tokyo chiude la seduta a -0,69%, appesantita dai cali del settore tecnologico Nulla di fatto invece sulla sponda asiatica, con la BoJ che ha lasciato invariati i tassi. (la Repubblica)
A picco Wall Street in chiusura di seduta, con il Dow Jones che accusa un ribasso del 2,58%; sulla stessa linea, il Nasdaq 100 è crollato del 3,60%, scendendo fino a 21.209,31 punti. Si muove in territorio decisamente negativo Piazza Affari (Finanza Repubblica)
Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte del FTSE MIB restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l'andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 34.911. (LA STAMPA Finanza)
Ftse Mib al test dei 34.000 punti e della media mobile a 200 periodi. Ecco i prossimi livelli sul grafico L’indice Ftse Mib si è riportato nuovamente al test della soglia psicologica a 34.000 punti, livello che si è confermato un supporto chiave. (Finanzaonline)
Borsa: Europa poco sopra minimi a meta' seduta, a Milano (-1,2%) bene solo Saipem (+2%) (Il Sole 24 ORE)
Le svalutazioni miliardarie della holding Porsche su Folkswagen e il taglio del rating della Francia da parte di Moody’s mandano in affanno le Borse europee che nella seduta del 16 dicembre devono fare i conti anche con l’ennesima frenata della Cina. (Il Sole 24 ORE)