LA OCSE riduce fortemente le previsioni di crescita economica per il G20

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Scenari Economici ECONOMIA

I timori e le incertezze eeconomicihe e politiche internazionali si stanno entendo sull’economie avanzate. L’OCSE ha abbassato le previsioni di crescita del PIL del G20 per il 2025 al 3,1% dal 3,3% e per il 2026 al 2,9% dal 3,2%, citando le maggiori barriere commerciali e l’incertezza politica che frenano gli investimenti e la spesa. L’economia statunitense dovrebbe ora crescere del 2,2% nel 2025 (rispetto al 2,4% stimato a dicembre) e dell’1,6% nel 2026 (rispetto al 2,1%). (Scenari Economici)

La notizia riportata su altri media

Ancora cattive notizie sul fronte della crescita per l’Italia. L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni della crescita economica dell’Italia e di quella globale, mettendo in guardia dai danni su fiducia e investimenti per la guerra commerciale che minaccia di innescarsi con i nuovi dazi dell’amministrazione Trump negli Usa, che porteranno anche più inflazione. (LA NOTIZIA)

Gli effetti delle barriere commerciali e dell’inflazione (Spazio50)

Milano, 17 mar. I dati, contenuti in un aggiornamento di interim dell'Economic Outlook risultano, rispettivamente, di 0,2 e 0,3 punti percentuali più bassi rispetto alle stime dello scorso dicembre. (il Dolomiti)

L'analisi stima al ribasso l'economia globale, al 3,1% nel 2025 e al 3% nel 2026 Secondo l’Ocse la guerra commerciale, nonostante sia solo alle sue battute iniziali, getta già forti ombre sui futuri sviluppi dell’economia internazionale. (LAPRESSE)

Oltre a questo, l’incertezza economica e la frammentazione commerciale stanno rallentando la crescita globale, con possibili ripercussioni sull’inflazione e sugli investimenti. Secondo l’organizzazione, i dazi stanno influenzando direttamente i consumatori, con una riduzione del reddito disponibile delle famiglie, soprattutto negli Stati Uniti, dove si stima che ogni famiglia possa perdere oltre 1.600 dollari. (Economy Magazine)

L’OCSE sottolinea anche il fatto che dazi e contrasti commerciali, se duraturi, potrebbero portare a un ribasso dell’inflazione minore rispetto a quanto previsto in precedenza. I membri del G20, il principale aggregato mondiale, hanno avuto una media di inflazione del 5,3% nel 2024 e dovrebbero registrare un 3,8% nel 2025 e un 3,2% nel 2026. (Corriere del Ticino)