Condanna a De Luca gelo e silenzio del Pd: torna l’idea dimissioni

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Fateci caso: dal centrodestra, ovviamente, bordate e cannonate, dal centrosinistra, dal Pd in particolare, nulla. E nemmeno qualche esponente delle liste che appoggiano il governatore, a cominciare dalle sue civiche, ha osato vergare due righe a difesa. E se il gelo del Pd verso De Luca è solo una conferma di come i rapporti siano ormai irrimediabilmente rotti dopo il no al terzo mandato da parte della Schlein, colpisce il silenzio degli altri dirigenti politici che pure sono schierati in questa partita con il governatore. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altri media

La Sezione Giurisdizionale Campania della Corte dei Conti ha condannato il governatore Vincenzo De Luca a risarcire alla Regione Campania la somma di euro 609mila euro in relazione alla produzione... (Virgilio)

Una “scheda inutile e ridondante”. Così la Corte dei Conti per la Campania ha definito la card vaccinale regionale introdotta durante l’emergenza Covid, decretando un danno erariale di 609mila euro a carico del governatore Vincenzo De Luca. (Giornale del Cilento)

Accuse a picco, invece, per i coimputati Italo Giulivo, Massimo Bisogno, Ugo Trama, Antonio Postiglione e Roberta Santaniello, per i quali il collegio presieduto da Paolo Noviello ha rigettato le domande proposte dalla procura contabile. (Corriere della Sera)

Il troppo e il troppo poco di De Luca

Dopo quasi tre anni arriva la condanna al risarcimento del danno al locale: "Il provvedimento impugnato" è definito dalla Corte d'Appello di Trieste come "effettivamente illegittimo". (Il Giornale d'Italia)

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli sotto la guida dei pm contabili Davide Vitale e Mauro Senatore, era partita nel 2022. La Corte dei Conti della Campania ha condannato il governatore Vincenzo De Luca a risarcire 609mila euro alla Regione per lo spreco di risorse pubbliche legato alla produzione delle smart card vaccinali anti-Covid. (StatoQuotidiano.it)

Questa frase della sentenza con cui la Corte dei conti condanna il presidente De Luca al risarcimento del danno di 609.000 euro arrecato alla stessa Regione che lui guida, definisce con particolare perspicacia quello che forse è il punto più debole nell’azione politica del governatore: spesso la voglia di apparire, mostrarsi più efficiente e rapido degli altri, capace di liberarsi col decisionismo di tutte le pastoie burocratiche che la democrazia e lo Stato impongono nella gestione della cosa pubblica, lo spingono a commettere invasioni di campo ed errori. (Corriere della Sera)