Volkswagen, al via gli scioperi. Il rischio è un nuovo allarme utili
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I lavoratori di nove stabilimenti Volkswagen per la produzione di auto e componenti in tutta la Germania sono pronti a scioperare per diverse ore da oggi, come annunciato dal sindacato IG Metall. Le astensioni dal lavoro fermeranno le linee di assemblaggio, intensificando le tensioni tra i lavoratori e la direzione sul futuro delle operazioni tedesche della casa automobilistica. Si prevede che migliaia di persone si raduneranno presso la sede centrale di Volkswagen a Wolfsburg, con ulteriori manifestazioni previste nello stabilimento di Hannover, dove lavorano circa 14.000 persone, e in altri siti come Emden, Salzgitter e Brunswick. (Il Sole 24 ORE)
Su altri media
In Germania come in Italia. Con una differenza non da poco, che la dice lunga su tante cose. (Liberoquotidiano.it)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Servizio di Barbara Masulli (TV2000)
Il potente sindacato metalmeccanico tedesco IG Metall ha proclamato uno sciopero per protestare contro le misure proposte dai vertici di Volkswagen per rilanciare l'azienda: licenziamenti, taglio degli stipendi e chiusure di almeno tre stabilimenti. (Fanpage.it)
«Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto», avverte il sindacato in un comunicato stampa, al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120 mila dipendenti del marchio in Germania (Corriere della Sera)
Per la serie: da oggi sarà sciopero generale in tutti gli impianti Volkswagen contro i tagli salariali e gli annunci di chiusura di fabbriche con gli inevitabili licenziamenti. Al centro della protesta è il primo produttore di veicoli in Europa, alle prese con una severissima cura dimagrante per ridare fiato ai conti. (il Giornale)
Con circa 120.000 operai che si fermano, Volkswagen rischia di diventare il palcoscenico di quella che il sindacato IG Metall ha definito come la “battaglia più dura che il colosso tedesco abbia mai conosciuto” (e forse anche la più lunga, visto che a quanto pare il tempo è l’unica cosa che non riescono a tagliare). (Il Giornale d'Italia)